Gela, sul caso Mc Donald’s la Cgil ancora all’attacco: «No alla svendita del territorio»

GELA – Non si placa la polemica sulla costruzione del nuovo Mc Donald’s a Gela. La locale Camera del lavoro, guidata da Ignazio Giudice, è tornata all’attacco ponendo cinque domande all’amministrazione comunale e puntando a spiegare il perché delle critiche mosse nei giorni scorsi. «per noi – spiega Giudice – la questione è semplice ma il Sindaco invece di rispondere a 5 semplici domande sceglie la via della polemica e del conflitto provando a far apparire ciò che non è e non è stato detto». Secondo la Cgil vi sarebbero non solo irregolarità ma anche una mancanza di rispetto di Mc Donald’s nei confronti della città di Gela. «Intanto – dice Giudice – ci chiediamo perché il Comune di Gela sceglie di affittare l’area a 12 mila euro l’anno per 30 anni e per di più non riceve tale somma dalla Mcdonald’s poiché l’accordo prevede che detta somma venga impegnata per la pulizia dell’area verde antistante l’attività commerciale (cioè proprietà privata su suolo pubblico). Perché nel 1996 la stessa società presentava un progetto di insediamento nel quale prevedeva la realizzazione di un centro sportivo a suo carico da donare alla città di Gela cosa diversa dalla misera e offensiva somma di 12 mila euro?» Anche perché, sostiene la Cgil, si assiste a un paradosso: «Se è il Comune dover pagare l’affitto, come nel caso del mercato settimanale il Municipio paga 200 mila euro, invece se è il Comune a dover incassare si accontenta degli spiccioli a danno dei cittadini che pagano le tasse».
Ci sono poi le questioni procedurali: «Perché si autorizza e chi autorizza la Mcdonad’s a dare incarico di far recintare l’area ancor prima che il consiglio comunale si pronunci sulla variante al piano regolatore generale – dice Giudice -. Come fa la Mcdonald’s a firmare un contratto di sub appalto che come ogni contratto è fatto anche di penalità senza avere l’area in affitto?»

Per la Cgil, spiega ancora Giudice, «il rapporto rapporto pubblico -privato deve essere corretto. Chi di noi ricorda la vicenda Zappala, Bucalo Confezioni ecc…? I capannoni industriali sono stati creati, i milioni di euro, centinaia di milioni, sono stati erogati dallo Stato e intascati dagli imprenditori ma occupazione non è stata creata e infatti quei capannoni sono vuoti, nessuna lavoratrice, nessun lavoratore ma quel pezzo di territorio è segnato da quella esperienza che ha generato tra i giovani parecchie illusioni trasformate in disperazione».