Falcone “separato” da Francesca, la famiglia Morvillo lascia la Fondazione

La famiglia Morvillo lascia la Fondazione “Giovanni Falcone e Francesca Morvillo”. È la notizia data oggi dalle colonne del Corriere della Sera. Il motivo è il trasferimento salma di Giovanni Falcone dal cimitero di Sant’Orsola alla chiesa di San Domenico avvenuto nel 2015.

La famiglia Morvillo, l’anziana madre di Francesca e il figlio Alfredo non avrebbe mai accettato questo trasferimento, dividendo così le due salme, e questo ha portato non solo alle dimissioni dal consiglio direttivo della fondazione ma anche al ritiro del nome.

Da due anni le frizioni fra le due famiglie vanno avanti. “Una scelta avvallata dal consiglio direttivo nel quale figuravano Alfredo e la figlia, senza mai contestarla” spiega Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente.

Secondo il Corriere, la causa scatenante sta proprio nella separazione delle salme con la tomba di Francesca Morvillo lasciata per mesi a Sant’Orsola, trasferita ai Rotoli, dove però mai nessuno depone un fiore. Ma Maria Falcone si difende: “Abbiamo sempre considerato un tutt’uno Giovanni e Francesca. E il suo nome capeggia nella targa del Pantheon con quelli dei caduti a Capaci e in via D’Amelio”.

I frati di San Domenico avrebbero voluto affiancare il riferimento alla strage di via D’Amelio ma i figli di Paolo Borsellino avrebbero rifiutato perché decisi a lasciare il padre sepolto accanto alla madre Agnese, morta nel 2013. Proprio la scelta dei Borsellino ha acuito le tensioni fra la famiglia Morvillo e Maria falcone, da qui la scelta del “divorzio” dalla Fondazione.

“Due persone unite nella vita e nella morte si sono ritrovate divise nella memoria”. Cosi’ Alfredo Morvillo, attuale procuratore a Termini Imerese che il Csm ha designato come prossimo capo della Procura di Trapani, spiega le ragioni che hanno indotto i familiari di Francesca Morvillo, la moglie di Giovanni Falcone, a uscire dal direttivo e a ritirare il nome dalla Fondazione.

“Sono addolorata”, commenta Maria Falcone, “vorrei che ci ripensassero. Per noi Giovanni e Francesca sono parte di un unico ricordo, di un solo impegno e io mi sono sempre sentita molto legata anche a lei”. Pure la decisione di trasferire la salma di Giovanni Falcone a San Domenico “non è stata mia, ma collettiva, del consiglio della fondazione. Nessuna trascuratezza da parte nostra. La memoria di Giovanni, come quella di Francesca, ma direi di tutto il ’92, è ormai consegnata alla storia nella sua interezza. Tutta la nostra attività è andata in questo senso. Sono veramente molto dispiaciuta”.