Gradimento dei presidenti di Regione, Crocetta è ultimo

E’ il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), il più apprezzato tra i governatori d’Italia, mentre all’ultimo posto c’è il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, con il 28,4%. Lo rileva un sondaggio di Index research che ha stilato una classifica sulla base della “soddisfazione dell’operato dei presidenti di Regione”. Emiliano, con il 57,4% del gradimento nel terzo trimestre dell’anno (56,9% nel secondo) si piazza al primo posto davanti al governatore del Veneto, Luca Zaia (centrodestra), che incassa il 55,4% del gradimento, e a quello della Liguria, Giovanni Toti (centrodestra), che ottiene il 53,6% dai suoi cittadini.

“Un ultimo posto, quello ottenuto dal presidente Rosario Crocetta nel sondaggio sul grado di soddisfazione dei cittadini sui presidenti delle proprie regioni, che conclama il disastro del governo regionale”. Lo dice Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. “Crocetta e il suo esecutivo sono l’espressione di una politica sempre più distante dal sentire comune dei siciliani, un’esperienza di governo che è a tutti gli effetti un rosario di insuccessi e fallimenti – aggiunge – Il sondaggio di Index per La7 conferma semplicemente ciò che Forza Italia sostiene da quattro anni: Crocetta e il Pd non sanno governare e danneggiano l’isola. Vogliamo ricordare le parole dell’assessore Cracolici, che un anno e mezzo fa diceva che era ‘andata bene al presidente Crocetta qualificarsi’ penultimo’. Ora sarà stata forse la presenza di Cracolici in giunta a fare perdere al governatore anche quell’ultima posizione. E’ arrivato il momento che i siciliani cambino strada”.

“Crocetta finalmente primeggia in una classifica: peccato per lui che è quelle dei peggiori governatori d’Italia. Ha fatto pochissimo per la Sicilia e quel poco che ha fatto lo ha clamorosamente sbagliato, non per nulla lo abbiamo definito ‘Re Mida al contrario’: quello che tocca tramuta in cenere”.

Il gruppo parlamentare M5S all’Ars commenta quella che definisce la “sacrosanta” graduatoria dei governatori delle Regioni italiane, stilata in base ad un sondaggio di Index Research, in cui Crocetta è all’ultimo posto per gradimento, o capovolgendo la cosa, il primo degli ultimi.

“I fatti – dicono i parlamentari M5S – dimostrano che le nostre mozioni di sfiducia erano tutt’altro che sbagliate. Noi abbiamo fatto di tutto per mandarlo a casa e per questo abbiamo la coscienza a posto. Solo l’attaccamento alla poltrona e alla busta paga ha impedito ai deputati del Pd e della disastrosa maggioranza che sostiene Crocetta di cacciarlo come meritava e come merita. Questo governo sarà ricordato come uno dei peggiori della storia della Sicilia e, purtroppo, a farne le spese sono i siciliani, che per fortuna prestissimo avranno modo di restituire la cortesia in cabina elettorale. A lui e al disastroso Pd che lo ha tenuto colpevolmente in sella”.

D’ALIA. Unire Alfano, gli amici del Pd e il partito di Totò Cardinale attorno alle ragioni del ‘si’ al referendum è un modo per cementare la coalizione nella prospettiva dell’alleanza tra forze popolari e riformiste in Sicilia”. Ne è convinto il presidente dell’Udc, Gianpiero D’Alia. Che su Crocetta dice: “La nascita del governo politico sostenuto dalla stessa rappresentanza che appoggia Renzi ha consentito in Sicilia di recuperare i ritardi e di fare un accordo con lo Stato salvaguardando l’autonomia fiscale”. D’Alia cita come successi anche la definizione della questione delle città metropolitane e il Patto per la Sicilia “che contiene progetti importanti. Alla domanda se è pentito per aver sostenuto il governatore, conclude: “Crocetta ha vinto le elezioni per il nostro appoggio ma anche per i disastri provocati dai precedenti governi e per le spaccature del centrodestra nel 2012”.