Grandi cantine siciliane, ecco il fatturato: quasi 300 milioni di euro. Chi sale e chi scende

 Grandi cantine siciliane, ecco il fatturato: quasi 300 milioni di euro. Chi sale e chi scende tra le grandi cantine siciliane? C’è da registrare Il boom delle Cantine Paolini, la migliore performance tra le grandi cantine siciliane. Crollo per le Cantine Europa di Petrosino, che perdono quasi il 20% nel 2014, il più grave sempre tra le grandi cantine siciliane. Sono i dati pubblicati dal professore Sebastiano Torcivia, dell’Università di Palermo, che insegna scienze economiche, aziendali e statistiche. Secondo i suoi dati, la  cantina Paolini di Marsala è quella che ha aumentato di più il suo fatturato, in un anno, del 30,67 per cento.

Torcivia prende in esame i bilanci delle 26 cantine siciliane cosiddette “grandi”, ossia quelle che raggiungono il milione di pezzi confezionati o imbottigliati.
I dati poi, sono ripresi dal portale Cronache di Gusto (qui l’articolo per ulteriori approfondimenti).  Delle 26 grandi cantine siciliane,  20 hanno forma di società di capitali (15) e di società cooperativa (5); 6 hanno forma di società di persona e similari (Planeta, Gorghi Tondi, Maremonti, Buccellato, Aziende agricole Pollara, Intorcia), una è l’unità produttiva – Solsicano srl -, con autonomia giuridica dal 2013, di una società del gruppo Mezzacorona (Feudo arancio).

Nel complesso le 26 cantine siciliane fanno registrare un fatturato nel 2014 di quasi 295 milioni di euro. Le cantine Ermes di Santa Ninfa fanno registrare un aumento del fatturato del12,06 per cento; seguono Barone Montalto (+ 8,44 per cento), Cusumano (+ 6,63 per cento), Donnafugata (+ 5,64 per cento), Ivam (+ 5,30 per cento).
La perdita maggiore la fa registrare la cantina Europa con meno 19,04 per cento. Seguono Grottarossa (- 18,94 per cento) e Duca di Salaparuta (- 9,79 per cento).

Nel complesso, c’è stato un aumento di fatturato. Le 26 aziende, come detto, hanno fatturato quasi 295 milioni di euro (stimabili in circa il 45% del valore del fatturato complessivo del settore e in circa il 50% del fatturato complessivo delle aziende grandi, medie e piccole), mentre lo scorso anno era di 291,5 milioni di euro. Il fatturato, quindi, è aumentato dell’1 per cento ed il risultato reddittuale, che indica il reddito netto dell’azienda (il valore si ottiene sottraendo dal totale dei ricavi il totale dei costi sostenui durante l’esercizio), è aumentato passando da 955 mila euro ad un valore superiore ai 2 milioni di euro.

Dallo studio del professore Torcivia emergono altri dati interessanti. Una sola azienda ha un fatturato superiore ai 40 milioni di euro (Settesoli: € 47.816.386), mentre l’esercizio precedente vi era anche la Duca di Salaparuta (quest’anno € 38.549.810); sono 11 le aziende con fatturati superiori ai 10 milioni di euro (Duca di Salaparuta, Ermes, Barone Montalto, Tasca, Cusumano, Pellegrino, Donnafugata, Europa, Cantina Paolini, Solsicano, Firriato); 4 aziende con fatturato compreso tra 5 e 10 milioni di euro (Birgi, Nicosia, Rapitalà, Ivam); 3 aziende con fatturato inferiore ai 5 milioni di euro (Grottarossa, Baglio Curatolo Arini, Lombardo).

Rispetto ai valori dell’anno precedente ben 12 aziende migliorano il loro fatturato, mentre le restanti sette peggiorano tale dato (delle altre non si hanno dati specifici e si è stimata una costante nel valore tra i due anni).

I FATTURATI DELLE CANTINE

Settesoli – 47.816.386
Duca di Salaparuta – 38.549.810
Ermes – 37.742.216
Barone Montalto – 17.005.913
Tasca – 16.516.123
Cusumano – 16.117.402
Pellegrino – 15.535.316
Donnafugata – 14.196.716
Europa – 13.980.735
Cantina Paolini – 13.382.151
Solsicano – 13.000.000
Firriato – 11.002.070
Birgi – 8.831.593
Nicosia – 7.574.980
Rapitalà – 6.128.728
Ivam – 5.907-757
Grottarossa – 4.240.897
Baglio Curatolo Arini – 4.065.346
Lombardo – 2.962.647

TOTALE – 294.558.786