I Centri Commerciali Naturali. Un’opportunità per la Sicilia

Oltre 19 milioni di euro  saranno erogati dalla Regione in favore delle imprese aderenti ai “Centri Commerciali Naturali in Sicilia”. Si tratta di una grande opportunità economica per i centri storici delle città siciliane, e per quelle aziende – principalmente negozi – che hanno deciso di “resistere” nonostante l’apertura di grandi poli commerciali che spingono i consumatori ad abbandonare le vie storiche delle loro città per andare invece al centro commerciale.

Agrigento, Via Atenea
Agrigento, Via Atenea

Infatti, con decreto del dirigente generale dell’Assessorato Regionale alle Attività Produttive n. 504 del 13/03/2013  è stata approvata la graduatoria relativa alle agevolazioni previste dall’art. 62 della legge regionale n. 32 del 23/12/2000 e s.m.i.  sulla linea di intervento 5.1.3.3. del P.O. F.E.S.R. 2007- 2013 per contributi a fondo perduto agli esercizi commerciali, artigianali e di servizi, costituiti in Consorzio e insediati nei Centri Naturali Commerciali accreditati con provvedimento dello stesso Assessorato Regionale Attività Produttive ed iscritti nell’elenco regionale, per il miglioramento della propria attività.

In Sicilia sono 124 i consorzi Centri Commerciali Naturali che hanno presentato progetti e 104 quelli che sono stati inseriti nella graduatoria ammissibile a finanziamento.

Palermo, Catania, Siracusa, Ragusa ma anche Taormina, Marsala, Bagheria, Mazara del Vallo sono le città in cui gli investimenti sono stati ammessi al finanziamento. Per fare qualche esempio, a Marsala sono stati destinati 450.000 euro.  A Castelvetrano, 550. 000 euro. A Mazara del Vallo oltre un milione di euro. E questo per fermarci alla sola provincia di Trapani.  Dall’altra parte della Sicilia, 437.000 sono stati destinati al Centro Commerciale Naturale di Modica bassa.

Pertanto le PMI commerciali, artigianali e di servizi che si trovano negli ambiti urbani dei centri storici in cui sono stati autorizzati i Centri Commerciali Naturali potranno accedere a questi contributi a fondo perduto pari al 50% della spesa per il miglioramento della capacità di attrazione dell’azienda, fino ad un importo massimo di € 50.000,00.

Quali sono gli interventi che possono essere finanziati? Opere murarie e lavori di ristrutturazione degli esercizi commerciali/artigianali condotti, adeguamento impianti, acquisto di attrezzature, attività di fidelizzazione della clientela, riqualificazione ambientale vetrine e prospetti e iniziative promozionali sono alcuni degli interventi previsti nei progetti finanziati, ne consegue bella boccata d’ossigeno per le piccole aziende commerciali, artigianali e di servizi che operano in aree in difficoltà, anche a seguito della nascita dei centri commerciali propriamente detti che rappresentano il colpo di grazia per quelli che storicamente vengono definiti “esercizi di vicinato”.

Un passo indietro. I Centri Commerciali Naturali (CCN) sono stati introdotti in Sicilia dalla L.R. n. 10 del 15/09/2005.

In particolare l’art. 9 al comma 2. definisce CCN l’insieme di attività terziarie private fra loro vicine e comunque ricadenti in un ambito urbano definito che, sotto forma di comitato promotore o associazione o ente o consorzio, agendo in rete come soggetto di un’offerta commerciale integrata ha lo scopo di:

  • riqualificare l’immagine e migliorare la vivibilità urbana negli spazi in cui opera;
  • accrescere le capacità attrattive delle attività che ne fanno parte;
  • migliorare il servizio offerto ai consumatori ed ai turisti.

Il comma 3 dell’art. 9, sancisce il diritto a poter ricevere, da parte dei CCN, incentivi da parte della Regione e di altri Enti locali.

Rilanciare il commercio, l’artigianato, i servizi e la ricettività, attraverso un modello di aggregazione di negozi, esercizi commerciali e servizi turistici, questo è il principale obiettivo di un progetto di un Centro Commerciale Naturale.

L’iniziativa mira, non già a costituire un nucleo nuovo di attività commerciali concentrate in un’area del territorio, bensì a valorizzare la ricchezza esistente di esperienze commerciali ed artigianali, naturalmente dislocate nei centri storici.

Il CCN risponde a varie necessità:

  • creare un sistema di offerta integrata dell’area, per collegare le produzioni, le risorse, le attrattive e le strutture esistenti,
  • collegare gli operatori, cioè unire e far lavorare insieme le diverse tipologie di operatori economici di un territorio, dal settore commerciale alla ristorazione, dai settori della ricettività turistica ai trasporti, dall’agricoltura di qualità all’artigianato tradizionale,
  • arrivare a redigere un Protocollo per lo sviluppo locale ed attivare un progetto di marketing territoriale.

Queste finalità non possono essere attese se non si sviluppano piani di lavoro comuni con l’Ente locale (il Comune) dove il CCN sorge: l’interconnessione pubblico/privato ha come obiettivo quello di generare un’offerta comune dell’area che raccolga i beni e servizi specifici di quei luoghi.

Quindi musei, spettacoli, attività culturali e commercio ed artigianato devono operare assieme per attrarre nuovi finanziamenti per la riqualificazione dei centri storici, i Centri Commerciali Naturali sono l’aggregato che rende possibile tutto ciò.

Il CCN rappresenta per il territorio uno strumento concreto per pianificare una strategia di posizionamento della città per ottenere risorse finanziarie.