I laboratori siciliani revocano lo sciopero. Ma le prestazioni si pagano per intero

I laboratori d’analisi aderenti a Federbiologi, Abs, Cssp, Confapi, Laisain, Federlab e Citds revocano lo sciopero e riaprono le saracinesche, ma da oggi faranno pagare per intero le prestazioni a tutti gli utenti del servizio sanitario pubblico, anche agli esenti ticket e ai pazienti oncologici. Si aggiungono agli altri laboratori d’analisi, che fanno parte di Aipa, Anisap e altri sindacati, e che hanno già da tempo attivato le prestazioni a pagamento per tutti.
Una mossa, annunciata ieri in conferenza stampa a Palermo, resa necessaria, ha spiegato Pietro Miraglia, presidente di Federbiologi Sicilia, dal fatto che l’assessorato regionale alla Salute applica rigidamente il «decreto Balduzzi» che taglia del 50% le tariffe dei singoli esami. La spesa per analisi è scesa nell’Isola da 125 a 70 milioni. Il braccio di ferro tra laboratori e Regione è su altri 30 milioni disponibili in bilancio per il comparto. L’assessorato vorrebbe mantenere le tariffe basse e pagare più esami; «ma non possiamo chiedere alla gente di fare più analisi», chiarisce Miraglia. La categoria chiede, ma invano, di «spalmare» questa somma aumentando le tariffe di 45 analisi più frequenti.
«Dopo tanti incontri e promesse, non è stato fatto nulla – dice Miraglia -, e noi, che siamo già “sotto” del 30% nei bilanci, non abbiamo alternative: o chiudiamo e licenziamo o siamo costretti a fare pagare le prestazioni agli utenti».
Miraglia annuncia che la protesta durerà «fino a quando non saremo ricevuti dal governatore Crocetta». Entrambi i «cartelli» di analisti hanno chiesto un’audizione alla commissione Sanità dell’Ars per tentare di trovare un dialogo col governo. Miraglia osserva che «Crocetta e l’assessore Borsellino, paladini dell’antimafia, non possono permettere la distruzione del comparto che avvantaggerebbe mafia e avventurieri pronti a comprare i nostri centri d’analisi per pochi spiccioli».