I professionisti al Comune di Palermo: modificare l’avviso sugli incarichi agli esterni

Modificare dell’Avviso pubblicato per l’affidamento di incarichi a professionisti esterni per interventi relativi ad edifici scolastici perché contiene numerosi elementi in contrasto alla normativa vigente e alle determinazioni dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. È quanto chiede l’Associazione regionale liberi professionisti architetti e ingegneri, presieduta da Elio Caprì, al Comune di Palermo.

L’avviso in questione è stato pubblicato sul sito del Comune di Palermo e riguarda “l’affidamento di servizi tecnici ai soggetti di cui all’art. 90, comma 1, lett. d), e), f), f-bis), g), h), del D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 e ss.mm.ii. relativi agli edifici scolastici di proprietà dell’Ente di carattere edilizio, impiantistico e strutturale per corrispettivi stimati ciascuno inferiore a 40.000,00 euro”.

L’associazione dei professionisti ha riscontrato una non confromità negli articoli 4 e 7 nei quali viene richiesto come requisito professionale a pena esclusione di “aver progettato nel decennio antecedente alla data di pubblicazione all’Avviso almeno due interventi di nuova edificazione o ristrutturazione o adeguamento alla normativa di igiene, sicurezza ed agibilità o manutenzione straordinaria, relativi ad edifici pubblici con particolare riferimento all’edilizia scolastica, indicando gli importi dei lavori progettati”. La normativa vigente, afferma l’associazione, prevede che questo è un requisito che va richiesto per corrispettivi professionali compresi tra 40 mila e 100 mila euro.

Stesso discorso per la selezione dei cinque soggetti cui rivolgere il successivo invito che l’avviso prevede da effettuare con sorteggio pubblico. Anche questa procedura di selezione, secondo le normative, si applica per i servizi il cui corrispettivo professionale è compreso tra 40 mila e 100 mila euro. Infine, la scelta dell’operatore economico cui affidare l’incarico professionale sarà operata con il criterio del prezzo più basso, ma “l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, sconsiglia agli Enti il ricorso a tale criterio di aggiudicazione che non garantisce la qualità del servizio professionale richiesto”, afferma la nota dell’Associazione.

Infine, l’associazione ha riscontrato anche diversi punti in cui l’Avviso parla di “pubblici dipendenti iscritto nell’elenco”, ma “se infatti viene richiamato il costituendo Albo Unico Regionale di cui all’art. 12 della Legge Regionale 12 luglio 2011 n. 12 e viene richiamata la Circolare dell’Assessorato Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana n. 71442 del 27/7/2012, dovrebbe essere noto che in tale Albo non possono essere iscritti dipendenti di pubbliche Amministrazione”. Non viene, inoltre, indicato il Rup. L’associazione di architetti e ingegneri suggerisce di costituire un elenco di liberi professionisti.
Considerazioni sul ricorso a professionisti esterni
L’Associazione regionale liberi professionisti architetti e ingegneri fa anche una considerazione sulla procedura messa in atto dall’Assessore alle Opere Pubbliche del Comune di Palermo, Agata Bazzi, per affidare a liberi professionisti gli incarichi per la redazione di progetti di opere pubbliche. “Vi è un luogo comune – scrive il presidente Caprì – che ricorre spesso. Il ricorso a liberi professionisti esterni all’Amministrazione per la redazione di un progetto e per la successiva fase di direzione dei lavori, “costa di più” rispetto alla aliquota del 2% del costo dell’opera prevista nel caso che la redazione e la direzione dei lavori vengano eseguite dagli Uffici Tecnici della Pubblica Amministrazione. Chi continua a sostenere questo luogo comune dimostra di non conoscere quale sia la complessità delle specifiche competenze e delle figure professionali che occorrono per la redazione di un progetto esecutivo. Dimostra inoltre di non conoscere l’evoluzione delle proposte di modifica all’attuale quadro normativo”. Perché “in molti progetti, redatti dagli Uffici Tecnici di Pubbliche Amministrazioni, non viene prevista solo l’aliquota del 2% quale corrispettivo per i tecnici interni, ma vengono previste altre aliquote giustificate come rimborsi spese, costo materiali, costo attrezzature, sopralluoghi ecc., che comportano un totale delle aliquote a volte quasi di poco inferiore se non uguale o superiore al corrispettivo che andrebbe erogato nel caso di ricorso al libero professionista”. La normativa vigente, prosegue la considerazione di Caprì, “già consente peraltro il ricorso ai liberi professionisti esterni alle Pubbliche Amministrazioni nel caso di carenza di personale, di tempistica da rispettare, di funzioni di istituto da svolgere prioritariamente o di complessità del progetto stesso. Questa norma, figlia del clima politico degli anni ‘90, prevede il ricorso ai liberi professionisti quindi come surroga; quale sia l’arretratezza culturale di tale impostazione, esistente solo in Italia, è di tutta evidenza”.

Intanto, la “Proposta di iniziativa popolare sulla Qualità dell’Architettura”, promossa a livello nazionale da “Edilizia e Territorio” nel Febbraio del 2011, e confluita nel Disegno di Legge n. 4492, prevede l’abrogazione proprio dei commi che stabiliscono attualmente che la progettazione di un’opera pubblica deve essere affidata in via prioritaria agli Uffici Tecnici della P.A. e che invece tali prestazioni devono essere affidate all’esterno e quindi a liberi professionisti. E un tavolo tecnico istituito presso l’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, prevede un ddl regionale che recepisca questo principio.