Il ddl editoria sbarca all’Ars, previsti 25 milioni per le imprese dell’informazione

Pronto a sbarcare in aula all’Ars venerdì il ddl “Norme per la promozione e il sostegno delle imprese dell’informazione locale”. La dotazione finanziaria ammonta a 25 milioni di euro all’anno provenienti da fondi comunitari. Il ddl è composto di 14 articoli nei quali si propongono strumenti che permettano ai media locali sia di superare le difficoltà economiche contingenti, sia di programmare nuovi investimenti garantendo l’aggiornamento del prodotto e del personale.

Il ddl è rivolto soprattutto alle piccole e medie imprese editoriali radio-televisive, della carta stampata e del web, testate che in Sicilia svolgono un ruolo importante perché assicurano spazi informativi per ogni posizione politica e raccontano la cronaca locale. Le sole televisioni private locali sono un centinaio e danno lavoro a 2.500 dipendenti.

Queste imprese però stanno vivendo un periodo di crisi economica. Le emittenti radio televisive locali hanno dovuto affrontare forti spese per la transizione dal sistema analogico a quello digitale. Molte imprese non hanno potuto sostenere questi costi e hanno chiuso rischiando di creare una vera e propria desertificazione dell’offerta informativa.

Le modalità d’intervento economico previste dal ddl sono: contributi in conto interesse, prestazioni di garanzie per il finanziamento degli investimenti, formazione aggiornamento e riqualificazione del personale, incentivi fiscali e prestazioni di garanzie per operazioni finalizzate al consolidamento e rafforzamento della capitalizzazione, interventi di comunicazione istituzionale da canalizzare tramite imprese dell’informazione locale.

Ma le imprese che vogliono avere accesso ai benefici economici devono avere dei requisiti ben precisi. Tra questi: essere in regola con i pagamenti delle spettanze ai lavoratori e gli oneri previdenziali e assistenziali, devono avere una redazione composta da giornalisti iscritti all’ordine e regolarmente contrattualizzati. Sono escluse dai benefici le testate/emittenti espressione di partiti politici, sindacati, organizzazioni religiose, economiche, nonché quelle i cui prodotti editoriali siano diffusi assieme a prodotti a diffusione nazionale.

I benefici verranno erogati con priorità alle imprese che assicurino una maggiore ricaduta positiva in termini occupazionali, di servizio per le aree svantaggiate e di accessibilità per i soggetti ad handicap visivi e uditivi.

L’articolo 9 prevede anche il sostegno a programmi di comunicazione istituzionale promossi dalla Regione siciliana. Gli interventi dovranno comunque avere carattere di obiettività e assicurare l’accesso alle varie posizioni politiche.

Infine all’articolo 10 si stabiliscono i requisiti che devono avere le società che svolgono rassegna stampa per conto di enti pubblici in Sicilia. Dovranno essere iscritte al registro operatori della comunicazione e avere autorizzazioni da parte delle della Fieg per lo sfruttamento del diritto d’autore.