Il flop del padiglione della Sicilia a Expo Milano 2015. Si cerca di correre ai ripari

«Sono arrabbiato e rammaricato perché anche se l’Expo ha dato in ritardo i padiglioni, in ogni caso bisognava fare un’azione perché non si arrivasse all’ultimo giorno per avere questi risultati». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ieri a Catania, rispondendo ad un cronista che gli chiedeva dell’esordio flop del padiglione Sicilia a Expo 2015. «Credo che nel giro di pochi giorni questa storia dovrà essere risolta – ha aggiunto Crocetta – con le determinazioni dure che richiede il caso. agirò di conseguenza vedendo se ci sono state disattenzioni burocratiche. Lì abbiamo un grande esperto, il mio consulente, esperto proprio in internazionalizzazione, che che non è stato utilizzato, quando invece sarebbe stato più opportuno utilizzare le competenze delle persone». Il leader dell’Idv, Ignazio Messina, dal canto suo ha sottolineato: «La Sicilia ringrazia il presidente Crocetta per questa ennesima brutta figura, per questo ennesimo danno alle casse regionali e all’immagine di una terra bellissima che ha l’unica colpa di essere governata male».

Dario Cartabellotta pulisce padiglione Cluster Mediterraneo Expo Milano

“Quella del commissario del cluster Mediterraneo per l’Expo Dario Cartabellotta, armato di scopa e paletta per pulire il padiglione sporco ed allagato è l’immagine di una Sicilia che cade a pezzi, che ben si contestualizza nel grande bluff di Expo Milano”. Commenta così l’eurodeputato M5S Ignazio Corrao la scena del  dirigente regionale ed ex assessore di Palazzo D’Orleans Dario Cartabellotta, a poche ore dall’inaugurazione del cluster bio – Mediterraneo, si è armato di scopa e paletta per tentare la pulizia di un padiglione consegnato sporco, allagato dalle infiltrazioni di pioggia e scarsamente segnalato. “Una partecipazione ad Expo –dichiara Corrao – pagata oltre 3 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i costi per la selezione delle aziende affidata ad Unioncamere Sicilia. Come avevamo già denunciato con una apposita interrogazione alla Commissione Europea, 1 milione ed ottocento mila euro, sono serviti infatti per la selezione di prodotti e produttori presenti all’Expo Milano 2015, selezione gestita da Unioncamere Sicilia, costituito da 9 camere di commercio e presieduto dal presidente di Confindustria Sicilia, attualmente coinvolto in un’inchiesta sui reati di mafia condotta dalla Procura di Caltanissetta. Ancora una volta la Sicilia, grazie ai suoi rappresentanti, fa la figura dell’armata Brancaleone, ove regnano incompetenza ed approssimazione. Per fortuna dei siciliani, la cattiva figura del cluster bio- Mediterraneo, non emerge più di tanto perché si contestualizza in un contesto di generale ben più ampio disastro di Expo Milano che, come era prevedibile, aldilà dei lustrini di padiglioni inaugurati, nasconde sotto il tappeto una miriade di opere incomplete. La speranza – conclude Corrao – è che smetta di piovere su Milano per non far marcire gli arredi e le speranze di business dei paesi coinvolti nella grande esposizione. L’Expo è lo specchio dell’Italia di oggi, la concreta rappresentazione di un paese di corrotti e corruttori”.

Pare comunque che nelle ultime ore addirittura il Ministro dell’Agricoltura Martina in persona ha rincuorato Crocetta e l’assessore Nino Caleca dicendo che il Ministero farà di tutto per mettere a posto le cose e valorizzare la presenza della Sicilia ad Expo 2015. Vedremo.