Il nuovo assessore all’agricoltura della Sicilia Rosaria Barresi. Prende il posto di Caleca

Il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta ha nominato il nuovo assessore all’Agricoltura Rosaria Barresi, dirigente regionale, che prende il posto di Nino Caleca, che ieri ha lasciato sorpresa il suo incarico dopo  – a sua volta – la nomina di Giovanni Pistorio alla Funzione pubblica, ex assessore del Governo Cuffaro. Caleca ieri lasciando l’incarico aveva parlato di un “ritorno al passato”. La scelta di Barresi è condivisa da Sicilia democratica, seppure dopo qualche fibrillazione perchè il gruppo, pare, non era stato informato della scelta di Crocetta.

Ecco come si presenta il nuovo assessore: “Io sono un tecnico, non un politico. La mia funzione sarà tecnica, sono un agronomo, ho lavorato sempre in questo settore. Il mio obiettivo principale sarà di dare un contributo forte per far dare delle risposte concrete agli agricoltori in Sicilia”. Parlando dei suoi primi interventi in materia di programmazione europea, Barresi ha sottolineato: “Nel nuovo programma abbiamo da spendere 2 miliardi e 300 milioni di euro. Abbiamo comunque aperto dei bandi ed entro fine mese ne chiederemo degli altri per dare una risposta agli agricoltori. Per quanto riguarda il vecchio programma siamo nella fase di chiusura”.

Il Presidente Crocetta ha letto il decreto di presa in carico dell’Assessore. “Voglio fare gli auguri di buon lavoro e ringrazio il gruppo di Sicilia Democratica – ha detto Crocetta – in altri momenti le dimissioni di un assessore avrebbero rischiato di fare scoppiare la crisi di governo, c’e’ una scelta che deriva da un buon rapporto di lavoro con l’intero gruppo di Sicilia Democratica”. 

Dopo le dimissioni di Caleca, Rosario Crocetta, ieri, aveva diramato una nota:

“Ringrazio l’assessore Caleca per la collaborazione di questi mesi e il gruppo di Sicilia democratica per il sostegno che ha assicurato al medesimo per la proposta della sua nomina, su iniziativa del beneamato Lino Leanza. Caleca, devo dire con estrema sincerità, ha colto in questi mesi la linea delle politiche di legalità che contraddistinguono e hanno contraddistinto il mio governo passato, presente e futuro e ha sempre accolto le iniziative da me proposte in tal senso, come l’accoglimento all’interno delle politiche agricole, di un contrasto alla mafia dei pascoli, proposto da me, dal sindaco di Troina e dal presidente del parco dei Nebrodi Antoci. Caleca è stato pronto a recepire con entusiasmo alcune mie proposte e in particolare, come ha fatto nel corso dell’ultima giunta, due clausole rivolte, una a richiedere le informative antimafia preventive a tutti i partecipanti ai bandi proposti sulla banca della terra dall’assessorato, cosa mai successa prima all’assessorato Agricoltura; la seconda finalizzata ad escludere dalla concessione dei terreni coloro che, e si tratta spesso di soggetti mafiosi, illegittimamente, con usucapione hanno acquisito proprietà della Regione. C’è molto da fare nel campo agricolo, dove la malavita e la mafia sono forti e continuano a minacciare, vanificando quelle lotte per la riforma agraria che i contadini siciliani hanno pagato a caro prezzo, a partire dalla strage di Portella della Ginestra e dall’omicidio di Placido Rizzotto.

Sono convinto che siamo solo all’inizio, che in agricoltura si riscontrano profondi ritardi, che quel sistema è stato solo scalfito. Il nuovo interlocutore cui verrà assegnata la guida dell’Assessorato, dovrà tenere alto l’impegno antimafia, in modo concreto, con la consapevolezza che io voglio fare molto sul serio. Indietro non si torna. Il mio governo ha avviato una lotta alla mafia senza precedenti e in uno stato di diritto le responsabilità degli uomini non si misurano in base alla loro appartenenza politica, ma sulle loro azioni concrete. In ogni caso gli assessori dell’attuale giunta, sono stati da me nominati sulla base delle indicazioni delle forze politiche che sostengono il governo, alcune delle quali sono espressione di un centro politico al quale appartengono, con tratti di storia comune e persino di militanza nello stesso partito, i parlamentari che hanno indicato e poi sostenuto fino all’ultimo momento l’assessore Caleca, con i quali quotidianamente si rapportava. Mi è dispiaciuto, dopo il miglior vertice politico di maggioranza degli ultimi due anni e mezzo, ricevere sul mio tavolo le dimissioni dell’assessore Caleca, avrei voluto sinceramente discuterle e condividerle con lui, rassicurandolo che la garanzia di legalità è rappresentata da un presidente che tale scelta l’ha fatta da sempre, quale ragione profonda di vita e non come un habitus momentaneo, da una squadra di governo e da una coalizione che condividono fortemente tale linea. Non c’è spazio per l’illegalità nel nostro governo, né tantomeno per facili valutazioni su altri componenti della giunta che hanno una storia politica condivisa da rappresentanti di Sicilia democratica, che lealmente sostengono l’impegno di cambiare la Sicilia”.

INDAGATO L’ASSESSORE PIZZO. C’e’ un’inchiesta della Procura di Messina sul fallimento della societa’ che ha gestito la clinica Santa Rita di Messina, un fascicolo in cui e’ indagato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Giovanni Pizzo. A Pizzo e’ stato notificato da tempo un avviso di garanzia, ma lo si apprende soltanto adesso. Si tratta di un atto dovuto da parte dei magistrati, che hanno gia’ sentito l’assessore. L’inchiesta e’ coordinata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e condotta dal sostituto procuratore Fabrizio Monaco. Oggetto dell’attenzione dei Pm e’ il fallimento della clinica Santa Rita, casa di cura della quale nel 2011 l’Asp di Messina aveva sospeso l’attivita’. I tentativi di salvare la struttura, di cui Pizzo era all’epoca tra i dirigenti, non andarono in porto e successivamente ne fu dichiarato il fallimento. Nel frattempo i sindacati hanno seguito la vertenza dei lavoratori rimasti senza un posto e senza ammortizzatori sociali. La ricollocazione del personale non e’ andata a buon fine in quanto nel 2014 e’ stato revocato l’accreditamento alla Santa Rita.