Il sistema socio-assistenziale siciliano a trent’anni dalle leggi di riforma

Sono circa tremila (2.958) gli enti socio assistenziali in Sicilia e sono soprattutto rivolti ad anziani e minori, rimane invece piuttosto bassa l’incidenza dei servizi rivolti a disabili psichici e ragazze madri. È questo il quadro che emerge da una ricerca sul sistema socio-assistenziale siciliano contenuta nel volume “Il sistema socio-assistenziale siciliano a trent’anni dalle leggi di riforma e l’integrazione socio-sanitaria” realizzato dalla Fondazione Integra e Coopfond che sarà presentato lunedì 23 aprile a Palermo il 23 aprile all’hotel NH (via Foro Italico 22B) a partire dalle 16. La ricerca ha ricostruito il processo normativo avviato trent’anni fà in Sicilia in tema di legislazione sociale, e i suoi intrecci con la produzione legislativa nazionale e con la regolamentazione comunitaria nonché come questo processo ha inciso sullo sviluppo dell’associazionismo cooperativo.

Ricercatori, mondo della cooperazione sociale, politica e amministrazione regionale si confronteranno a Palermo il 23 aprile all’hotel NH (via Foro Italico 22B) alle 16 nel convegno organizzato dalla Fondazione Integra col patrocinio di Legacoopsociali Sicilia, Coopfond e Regione All’incontro parteciperanno, tra gli altri, Massimo Russo, assessore regionale alla Salute, Emanuele Sanfilippo, presidente Legacoop Sicilia, Salvo Calì, presidente Fondazione Integra. Concluderà i lavori il governatore Raffaele Lombardo.

A fare la parte del leone sono le cooperative sociali (1.870 in Sicilia), seguite dalle associazioni (473) e dagli enti religiosi (395). Ci sono poi gli Ipab (115), i consorzi (97) e le fondazioni (8).

Complessivamente le istituzioni non profit impegnate nei servizi di assistenza sociale a livello regionale risultano il 57%, a seguire le imprese profit con il 24,4% e le istituzioni pubbliche (18,6%). A livello nazionale si registrano rispettivamente il 60%, il 13,3% e il 26%. Nelle istituzioni pubbliche la dimensione occupazionale delle unità locali è però ben più alta di quella relativa alle imprese e alle istituzioni non profit (in ogni unità locale sono impiegati in media 16 addetti, contro i 10 delle imprese e i 7 delle istituzioni non profit).

Complessivamente i dati attestano l’importante presenza dei servizi socio-assistenziali erogati dal Terzo Settore, con una maggiore incidenza delle prestazioni assistenziali fornite ad anziani, minori e disabili. Questi risultano, inoltre, gli ambiti di servizio che assorbono la spesa maggiore nel bilancio sociale dei Comuni, destinata sia all’assistenza domiciliare che alla fornitura e al mantenimento delle strutture socio-assistenziali.

Lo studio è curato dai ricercatori Andrea Micciché e Loredana Patti ( Università di Catania) e da Anna Taglioli (Università di Firenze).

Apriranno i lavori per la presentazione e i saluti ai partecipanti:

Angela Maria Peruca (Responsabile Legacoop Sociali Sicilia), Emanuele Sanfilippo (Presidente Legacoop Sicilia) e Salvo Calì (Presidente Fondazione Integra). Al dibattito parteciperà anche l’assessore regionale Massimo Russo, i capogruppo del Pdl e del Pd all’Ars, Innocenzo Leontini e Antonello Cracolici, mentre le conclusioni saranno affidate al presidente della Regione, Raffaele Lombardo.