Il tram di Palermo è pronto: 320 milioni di euro, otto anni di lavoro

Il tram di Palermo è pronto. È la metropolitana leggera della città, costata 320 milioni di euro e otto anni di lavoro. Funziona perfettamente, carrozze bianche e pulitissime, percorre il tragitto prestabilito con efficienza teutonica, nel senso che non sgarra un minuto.

 Il tram di Palermo adesso è realtà e tra una settimana i cittadini potranno battezzarlo. E’ tutto ufficiale. Si sblocca a definitivamente la difficile situazione di stallo che impediva l’entrata in funzione del tram. Il Consiglio comunale ha infatti approvato, dopo una lunga maratona d’aula, il contratto di servizio che prevede l’affidamento all’Amat, la società di trasporto pubblico cittadino, la gestione del servizio. Determinante è stato il sì di Sala delle Lapidi alla rimodulazione delle Zone a traffico limitato, che scatteranno all’inizio del nuovo anno.

Per entrare nel centro storico di Palermo gli automobilisti, residenti e lavoratori, dovranno sborsare 100 euro, 20 euro in meno rispetto a quanto era stato previsto originariamente. Con le entrate derivanti dalle Ztl sarà finanziata la gestione del tram. L’ingresso nel centro storico costerà 100 euro annui ad auto, contro i 120 previsti originariamente. Sono stati deliberati sconti per i possessori di auto ibride e a metano: ingresso gratuito per quelle elettriche. I voti favorevoli sono stati 24, i contrari 16. Un consigliere si e’ astenuto. La prossima settimana partiranno quindi le corse di tutte le 4 linee.

“Il tram a Palermo è realtà – commenta raggiante Leoluca Orlando -. Grazie agli uffici, al Consiglio Comunale, ai lavoratori e ai cittadini. Una pagina storica per Palermo che da oggi è una città ancora più europea. Il mio pensiero va oggi ai cittadini che hanno avranno servizi migliori e ai lavoratori, prima di tutto a quelli che hanno realizzato questa opera. Un pensiero particolare a Giovanni Mannino, l’operaio morto durante l’esecuzione dei lavori. Oggi abbiamo reso una realtà la più grande opera pubblica realizzata in Sicilia negli ultimi 30 anni, costata 322 milioni di cui soltanto 87 sono comunali, mentre tutto il resto e’ stato destinato dall’Europa e dallo Stato. La sostenibilità economica è stata raggiunta attraverso la previsione del contratto fino alla data del 2035″.