Inchiesta Girgenti Acque, cade la prima testa: quella del prefetto Diomede

Cade la prima testa ad Agrigento dopo gli scossoni provocati dall’inchiesta su Girgenti acque, un terremoto giudiziario con 72 indagati per associazione a delinquere, corruzione, truffa, riciclaggio e false comunicazioni sociali. Il Consiglio dei ministri ha deciso di collocare “a disposizione” il prefetto di Agrigento Nicola Diomede e ha bloccato il suo trasferimento alla Prefettura di Trapani. Diomede mercoledì lascerà Agrigento e sarà sostituito da Dario Caputo, attualmente vice capo di gabinetto del ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti.

Caputo, 61 anni, una laurea in Scienze politiche all’Università di Padova, è stato tra i responsabili dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia. Diomede è finito in questa inchiesta per la mancata firma di un’interdittiva antimafia nei confronti del gestore idrico che così ha continuato a lavorare.  Poche ore dopo aver ricevuto l’avviso di proroga delle indagini Diomede ha scritto una lettera al ministro dell’Interno Marco Minniti: “Agrigento merita un prefetto senza ombre – ha scritto Diomede -. Sono estraneo alle accuse. Ma mi rendo conto che un prefetto della Repubblica accusato di associazione per delinquere, truffa, corruzione, non è spendibile nel ruolo istituzionale”.