Infrastrutture, è nato il Distretto del sudest siciliano. L'atto costitutivo firmato alla presenza di Napolitano

Nasce il Distretto del Sudest siciliano per il potenziamento infrastrutturale e per il rilancio economico dell’area. L’atto costitutivo è contenuto nel protocollo d’intesa sottoscritto stamattina da Siracusa, Catania e Ragusa, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la predisposizione di un piano strategico di area vasta finalizzato all’attrazione di investimenti pubblici e privati. Nel salone Bellini di palazzo degli Elefanti, nel capoluogo etneo,  la firma è stata apposta dal sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, dai suoi colleghi di Catania e Ragusa, Enzo Bianco e Federico Piccitto, dai presidenti delle tre camere di commercio e dai commissari straordinari delle tre provincie regionali, in attesa della costituzione dei liberi consorzi dei comuni.

“Siamo le tra le prime provincie italiane, le prime del Mezzogiorno, a sperimentare questa forma di sinergia virtuosa – afferma il sindaco Garozzo –. La presenza del presidente Napolitano ci onora e ci responsabilizza ulteriormente rispetto agli impegni per la crescita che abbiamo assunto con i cittadini. Sono grato al capo dello Stato che ha accettato di presenziare a questa cerimonia; una gratitudine che ho voluto esprimergli personalmente quando, pur rompendo il protocollo, mi sono avvicinato per stringergli la mano. La collaborazione tra gli enti locali è fondamentale, perché rafforza la posizione di tutti nei confronti degli altri interlocutori istituzionali”.

L’intesa trova origine nell’incontro tenuto a Roma lo scorso luglio, quando l’allora ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia (invitato alla cerimonia di oggi), comunicò ai soggetti firmatari la volontà di supportare piani di sviluppo a medio periodo per territori capaci di aggregarsi in una dimensione sovra provinciale per la realizzazione di infrastrutture in vari settori: dai trasporti alle reti telefoniche e telematiche, dall’energia alla sanità, dal credito alla turismo solo per fare alcuni esempi. Il modello messo in campo è quello già sperimentato con il piano strategico provinciale di Siracusa. Attraverso la concertazione ad ogni livello tra istituzioni, parti sociali e cittadinanza, il piano strategico di area vasta si presenterà come uno strumento di programmazione capace di agevolare investimenti pubblici e privati nell’intero Sudest, ma con la possibilità di estendere l’area fino a Giardini Naxos, Taormina, Gela e Piazza Armerina.

Gli enti che oggi hanno sottoscritto l’accordo formeranno il Tavolo istituzionale, referente ultimo di ogni decisione, e si impegnano a coinvolgere tutti i soggetti utili al raggiungimento dell’obiettivo (autorità portuali, società di gestione degli aeroporti, Ferrovie, Anas, Cas). Compito del Tavolo, in modo particolare dei tre capoluoghi, è coinvolgere i comuni limitrofi e le aree interne e rurali nella costituzione di reti territoriali complementari allo sviluppo complessivo.

Al Piano lavoreranno un Comitato organizzativo composto dai dirigenti delle rispettive amministrazioni, che seguirà la corretta gestione dell’iter amministrativo e avrà compiti di vigilanza. Esso si avvarrà di un Comitato tecnico-scientifico composto da tre esperti nello sviluppo locale e nella progettazione territoriale, indicati da ciascuna area provinciale. Il compito del Comitato tecnico-scientifico è di curare la redazione del Piano avvalendosi di un gruppo operativo di supporto. Una struttura comunque snella, senza consigli di amministrazione, dipendenti o sedi, tutta  rivolta alla realizzazione di  progetti.

I nove enti sottoscrittori del protocollo costituiranno e alimenteranno un fondo di rotazione al quale attingere per finanziare le diverse fasi delle progettazioni; l’ammontare di tale fondo sarà definito in una fase successiva e l’impegno di ciascuno dovrà essere previsto nei rispettivi budget. In questa fase sarà importante il sostegno finanziario di Roma e Bruxelles.

“Il piano strategico di area vasta – commenta il sindaco Garozzo – è qualcosa di molto concreto e che ci mette davanti a sfide inedite per il reperimento di fondi europei e statali e l’attrazione di investimenti pubblici e privati. La prima scommessa è di riuscire a fare sistema, di promuovere la crescita abbandonando le logiche localistiche ed esaltando gli elementi di coesione esistenti nelle rispettive dimensioni. L’altro elemento è la centralità che assumono le amministrazioni locali nella definizione delle politiche di sviluppo. Ci viene chiesto di svolgere un ruolo guida di un territorio allargato, perfezionando la capacità di ascolto dei cittadini e dei portatori di interesse per individuare obiettivi e priorità. Un compito articolato – conclude il sindaco Garozzo – al quale non ci possiamo sottrarre, non solo perché ce lo chiedono lo Stato e l’Unione Europea ma anche per riuscire a salire sul treno del rilancio economico”.

La cerimonia è stata scandita dagli interventi del sindaco Enzo Bianco, nella vesti di padrone di casa, del presidente della Camera commercio di Siracusa, Ivan Lo Bello, del manager Pasquale Pistorio, e del presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. Da tutti sono state evidenziate le enormi potenzialità del Sudest siciliano, in termini di patrimonio e di capacità nell’attrarre  investimenti, e l’importanza di uscire dal localismo presentando progetti di ampio respiro per portare finanziamenti richiamando l’interesse dell’Europa e dello Stato.