Ingegneri, a Catania Grasso lascia la presidenza: «Valorizzare i giovani e intervenire sulla crisi degli studi»

CATANIA – Per sei anni ha rappresentato gli ingegneri etnei in ambito provinciale, regionale e nazionale, dimostrando non solo la passione per la professione ma rimarcando l’impegno civile della categoria nei confronti della società. Carmelo Maria Grasso conclude il suo secondo mandato di presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania, consapevole di aver favorito un dialogo costruttivo tra gli oltre 5mila iscritti all’Albo etneo e il territorio locale e nazionale. L’altroieri nella sede dell’Ordine, si è tenuto l’ultimo Consiglio da lui presieduto, prima di passare il testimone al nuovo direttivo e di continuare il proprio servizio come consigliere e come vicepresidente nazionale della Scuola Superiore di Formazione per l’Ingegneria. In continuità con i predecessori Gaetano Fede e Luigi Bosco ha deciso, per garantire alternanza, di lasciare la presidenza dopo due mandati, rimanendo comunque all’interno della squadra per continuare a operare e contribuire all’integrazione e alla crescita dei giovani consiglieri neo eletti.

«L’obiettivo a cui ho sempre guardato – ha affermato Grasso – è stato quello di dare all’Ordine un ruolo sociale sempre più centrale, con lo scopo istituzionale di valorizzare la figura dell’ingegnere. La nostra professione negli ultimi anni ha subito radicali trasformazioni e soffre di una crisi globale che vede coinvolte tutte le figure professionali. In questo contesto e in una fase in cui la mancanza di lavoro è l’emergenza più grave del Paese, il nostro Ordine è stato interlocutore attivo e fattivo delle Amministrazioni, con particolare riferimento alle problematiche urbanistiche e all’assetto del territorio. Non solo, ha rafforzato i rapporti di collaborazione con gli altri organismi rappresentativi delle categorie, in particolare Architetti e Ance, nell’ottica di unire le idee e presentarci all’esterno con un progetto comune». Sotto la guida di Grasso gli Ingegneri sono stati protagonisti del dibattito cittadino sul Piano regolatore generale e sul Regolamento edilizio, sulla messa in sicurezza del patrimonio esistente, sulla diffusione della cultura antisismica, sull’urbanistica partecipata. A livello regionale e nazionale l’Ordine di Catania è stato tra le voci più autorevoli in tema di riforma delle professioni, nonché sugli aspetti etici e deontologici e sull’innovazione a favore della salvaguardia ambientale.

 

«Dobbiamo sempre ricordarci che siamo cittadini prima che ingegneri – ha continuato Grasso – abbiamo il diritto di aspirare a un’alta qualità della vita; la bella architettura, il sensato assetto e sviluppo urbanistico del nostro territorio, la sicurezza delle strutture, le corrette strategie energetiche, non appartengono solo agli ingegneri, ma sono un patrimonio di tutti».

La crisi degli studi professionali e l’attenzione per i giovani sono altri argomenti sui quali, in questi anni, il presidente uscente ha posto fortemente la sua attenzione: «Il nostro futuro dipende dal successo dei giovani: siamo convinti che l’abolizione di regole fondamentali, come quella tariffaria, non sostituite da sistemi moderni e innovativi, ha impoverito i professionisti, senza determinare alcun beneficio per i cittadini. Bisogna investire in qualità, in cultura della sicurezza, in sistemi energeticamente sostenibili. Quale risparmio realizza uno Stato che applica agli imprenditori e ai liberi professionisti una tassazione di circa il 70% degli introiti? La frenesia delle norme sfocia nella confusione, nell’assenza di certezze, nell’inesistenza di idee-forza che muovano lo sviluppo». Il modo di fare professione deve quindi essere una positiva spinta in avanti: «Sono certo – ha concluso – che il nuovo Consiglio promuoverà azioni strategiche per determinare una più costante presenza degli ingegneri sul territorio, intervenendo su tutte le problematiche della pianificazione e della categoria viste su vasta area. Ringrazio tutti gli ingegneri catanesi, e indistintamente tutti i consiglieri che hanno contribuito con il loro impegno alla crescita del nostro Ordine e a rendere fattivi e entusiasmanti questi lunghi anni di mia presidenza».