Intercettazione Crocetta – Tutino, indagati i giornalisti de L'Espresso, Messina e Zoppi

Intercettazione Crocetta – Tutino, indagati i giornalisti de L’Espresso, Messina  e Zoppi,  autori dell’articolo sulla presunta intercettazione. Sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Palermo.  Piero Messina è indagato per calunnia e pubblicazione di notizie false, Maurizio Zoppi soltanto per questo secondo reato. Entrambi, sentiti dai pm in presenza dell’avvocato Fabio Bognanni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nella presunta intercettazione, la cui esistenza è stata smentita più volte dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, Tutino, ai domiciliari per truffa, avrebbe detto che l’ex assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, doveva saltare in aria come il padre, il magistrato ucciso dalla mafia nel ’92. L’Espresso ha sempre ribadito l’esistenza dell’intercettazione sostenendo la correttezza del lavoro dei due cronisti. Entrambi, ora, sono indagati per diffusione di notizia falsa, mentre Messina risponde del reato più grave di calunnia perché avrebbe indicato come fonte della notizia un investigatore che avrebbe, invece, negato di avergliela mai riferita.

La Procura di Palermo, dopo la pubblicazione su L’Espresso della notizia della conversazione shock tra il politico e il suo medico di fiducia, ha più volte smentito l’esistenza della telefonata in cui Tutino avrebbe augurato all’ex assessore alla Salute Lucia Borsellino di saltare in aria come il padre. Per Messina c’è anche la contestazione della calunnia: avrebbe indicato la fonte della rivelazione in un investigatore che, però, avrebbe smentito tutto.

I due cronisti, al cui fianco si è schierato il settimanale che, nonostante le dichiarazioni del capo dei pm Francesco Lo Voi, ha ribadito l’esistenza dell’intercettazione, sono stati interrogati in Procura. Nel pomeriggio si sono presentati, insieme all’avvocato Fabio Bognanni, al palazzo di giustizia. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, davanti al procuratore e all’aggiunto Leonardo Agueci.

Da Vulcano, intanto, dove sta trascorrendo le vacanze, Crocetta ha ribadito l’inesistenza della telefonata: “Non hanno nessuna registrazione. – ha detto – Quello che hanno fatto a me è terribile”. Dopo giorni di esternazioni accorate e di accuse di tentativo di golpe a mezzo stampa, Crocetta ha anche pensato a un’azione legale contro L’Espresso. In una conferenza stampa, il suo avvocato, Vincenzo Lo re, ha annunciato una richiesta di risarcimento danno di 10 milioni di euro contro il settimanale. I due giornalisti indagati dovranno rispondere ora anche all’Ordine siciliano che, in una nota, ha annunciato di averli convocati per avere chiarimenti.