La crescita dell’eCommerce in Italia: cosa e quanto compriamo online?

Trainato dall’incremento nelle vendite in settori come l’editoria, l’informatica, moda e abbigliamento, ma con un progresso consistente di altri comparti quale ad esempio quello automotive, grazie alla possibilità che numerose aziende e piattaforme offrono per concludere online la vendita e la quotazione auto usate, il 2014 si è chiuso con un incoraggiante +17% fatto registrare dal comparto dell’eCommerce, per un fatturato complessivo nell’ordine dei 13 miliardi di euro, che salgono a 14,6 considerando anche gli acquisti effettuati dai clienti italiani in siti di altri paesi.
Nell’ultimo anno, 16 milioni di italiani hanno effettuato acquisti online; circa 10 milioni sono acquirenti abituali, ovvero effettuano almeno un acquisto al mese e sono responsabili per circa il 90% del valore dell’eCommerce B2c, il resto sono webshoppers sporadici.
Analizzando la ripartizione delle spese effettuate online lo scorso anno emerge, secondo i dati forniti dall’ Osservatorio eCommerce B2C Netcomm, che il 45% delle transazioni è destinato all’acquisto dei prodotti, ed il restante 55% ai servizi; in questo senso, rispetto ad altri comparti rimasti stabili come ad esempio le assicurazioni e i servizi venduti attraverso i siti di Couponing, si evidenzia ancora una volta l’importanza del settore del turismo e viaggi, responsabile da solo di circa un quarto dell’incremento totale.
Se è vero che tradizionalmente il web, a fronte di abitudini di acquisto consolidate, ha favorito in primo luogo l’accesso e l’acquisto di servizi, per la loro stessa natura più adatti ad essere pubblicizzati e venduti online, il 2015 potrebbe essere però l’anno in cui nel paniere degli acquisti online si raggiungerà la parità con i prodotti, secondo una tendenza che riguarda la maggior parte dei paesi stranieri; in Gran Bretagna e negli Uniti l’acquisto di prodotti ammonta infatti a circa il 75% del paniere eCommerce complessivo, in Francia e Germania si arriva al 75%, e in Cina e Corea del Sud si sfiorano addirittura punte dell’80%.
Un ruolo cruciale per la crescita del comparto eCommerce in Italia è senz’altro giocato dai dispositivi mobili, anche grazie ad applicazioni dedicate che sempre più imprese mettono a disposizione dei propri clienti per concludere velocemente le transazioni in pochi passi: le vendite via smartphone nel 2014 hanno fatto registrare un’impennata del 100%, attestandosi al 9% del fatturato totale, ma considerando anche le transazioni realizzate attraverso i tablet la quota arriva al 20% del totale.
Al di là di quello che i numeri ci dicono, è comunque innegabile che in Italia si stia affermando un approccio differente rispetto al mondo del commercio elettronico. Non solo è stata superata la tradizionale diffidenza dei consumatori nei confronti delle varie tipologie di pagamento basate sul ricorso a monete elettroniche, con le quali gli utenti sembrano avere maggiore dimestichezza, ma anche delle imprese, che oltre alla convenienza di acquistare su internet le forniture necessarie alla propria attività, vedono nel ricorso a internet una preziosa opportunità per movimentare giacenze di magazzino e conquistare nuovi clienti

Andrea Barcellona