La fuga all’estero dei pensionati d’oro della Sicilia per pagare meno tasse

Non solo la Regione Siciliana paga pensioni d’oro ai suoi alti dirigenti, ma adesso si scopre che alcuni stanno decidendo di trasferire la residenza in Tunisia, per approfittare del regime fiscale favorevole. 

La richiesta di trasferire la propria residenza, soprattutto quella fiscale, a Tunisi, la capitale tunisina, e quindi di avere l’assegno di quiescenza al lordo delle trattenute, per pagare poi pagare le tasse nel Paese africano, è stata avanzata dall’ex segretario generale aggiunto dell’Assemblea regionale siciliana Paolo Modica.  L’ex dirigente del parlamento regionale siciliano ha già beneficiato della pensione anticipata addirittura a 53 anni e ha ottenuto una liquidazione e un assegno di quiescenza che supererebbe i 12.000 euro netti mensili.

Un’altra pensionata dell’Ars che preferirebbe pagare le tasse è Rosaria Cubiotti, vedova dell’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana Michelangelo Russo, tra i leader storici del Pci siciliano prima e del Pds poi. La pensione della vedova di Michelangelo Russo, che ammonta a quasi 3.000 euro netti al mese, ha già innescato una richiesta di chiarimenti con l’Agenzia delle Entrate alla quale si sono rivolti, per eliminare ogni perplessità, i dirigenti di Palazzo dei Normanni.

In ogni caso, l’Agenzia delle Entrate ha già espresso il parere negativo alla richiesta di Rosaria Cubiotti, mentre per Paolo Modica dal fisco non è ancora arrivata una risposta. Secondo quanto pubblicato  sull’edizione di Palermo del quotidiano La Repubblica che ha raccontato la storia dei trasferimenti delle pensioni dell’Ars all’estero, tra i beneficiari di pensioni, indennità, stipendi e vitalizi – quindi anche i deputati regionali – sono già diversi i pensionati che vorrebbero seguire gli esempi di Cubiotti e Modica. Tra le mete preferite, ovviamente, la Tunisia e anche le Isole Canarie, in Spagna, vicine all’Africa ma in Europa, ma dove grazie a una minore imposizione fiscale le pensioni arriverebbero ben più sostanziose di almeno, secondo diverse previsioni, del 14 % in più. Infatti, se le trattenute fiscali sulle pensione in Italia sono del 27% alle Canarie sono del 13,75%. Non a caso, proprio per questo motivo, Palazzo dei Normanni ha già chiesto un parere dirimente agli organismi centrali dello Stato.