La Giunta Crocetta studia un ddl per salvare la “Tabella H”

La giunta regionale lavora per salvare i contributi della tabella H, cassata dal commissario dello Stato.  La soluzione ipotizzata in commissione Bilancio all’Ars dall’assessore all’Economia, Bianchi, consisterebbe nel destinare a enti e associazioni appositi capitoli di spesa negli assessorati di riferimento. Una manovra possibile solo dal prossimo anno, mentre per il 2013 si sta pensando a un ddl collegato alle variazioni di Bilancio. Nel frattempo, i lavoratori dei sette consorzi regionali di ricerca (su otto in totale) che dipendono dai fondi della tabella H hanno proclamato lo stato d’agitazione. «Per ogni euro – affermano in una nota – che la Regione ci trasferisce, si intercettano fino a sette euro in più da nuovi canali di finanziamento. Se questa non è capacità di autofinanziare la ricerca, allora cosa può definirsi tale? ». Un appello a «purgare la tabella H dalle sue brutture e potenziare chi fa realmente attività» proviene invece da diciotto tra istituzioni, fondazioni e associazioni culturali. Questi enti (tra i quali Arci, fondazione Buttitta, istituto Gramsci, Legambiente e Società di storia patria), chiedono un incontro col presidente della Regione, Crocetta, col presidente dell’Ars, Ardizzone, e con l’assessore Bianchi, per sottoporre una serie di proposte per l’assegnazione dei fondi. Tre le proposte: la prima, sugli istituti culturali, col recepimento della legge nazionale 534/96 sui criteri di assegnazione dei contributi («basterebbe una legge di un rigo»); la seconda, sui comitati e le associazioni antimafia, prevede la riproposizione dell’art. 16 della legge regionale 20/99 (abrogato nel 2003), che azzerava i contributi singoli istituendo un albo degli enti e un bando; l’ultima, relativa alle attività di promozione sociale, punta a recepire in Sicilia la legge nazionale 383/00 che ne disciplina la registrazione e la gestione.