La guerra per il controllo delle Camere di Commercio in Sicilia

Denunce, atti in procura, interrogazioni parlamentari. E’ guerra in Sicilia per il rinnovo delle Camere di Commercio. E ancora una volta c’è chiama in causa il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante: lo fa Marco Venturi in una intervista oggi al quotidiano La Sicilia (clicca qui per leggere l’intervista). La nuova normativa prevede che le vecchie sedi provinciali si fondano in tre grandi enti. La fusione riguarderà gli organismi di Palermo e di Enna; Agrigento si unirà a Caltanissetta e Trapani; la terza Camera di commercio metterà insieme gli enti di Catania, Ragusa e Siracusa. Resta per il momento fuori Messina. Ebbene, sono spuntati i casi di nomi di associazioni inseriti in fantomatiche liste solo per avere più peso alle elezioni degli organi camerali, ed ottenere un numero maggiore di seggi.

La Regione ha stoppato le elezioni per eleggere i nuovi vertici, con una circolare dell’assessore Mariella Lo Bello che chiede ai tre commissari di rivedere i seggi assegnati alle associazioni. Sulla vicenda interviene anche il M5s. In una interrogazione parlamentare (che potete leggere per intero questo link) i senatori grillini Luigi Gaetti, Ornella Bertorotta, Michele Giarrusso e Vincenzo Santangelo sollecitano l’intervento del ministro per lo Sviluppo, Federica Guidi. “Le procedure per l’elezione delle governance delle nuove Camere di commercio, che dovevano concludersi in tempi rapidi – scrivono i quattro senatori – sono di fatto compromesse per via di diverse e ripetute gravi violazioni e vicende opache, già sotto indagine giudiziaria e di dominio pubblico, che hanno causato il blocco dell’accorpamento degli enti camerali e l’inosservanza alle direttive di legge”, con “uno slittamento sine die della costituzione delle nuove Camere di commercio, considerato che i decreti ministeriali non prevedono un termine perentorio entro il quale devono insediarsi gli organismi amministrativi, consentendo, in tal modo, il mantenimento della carica senza alcun limite temporale agli attuali organismi delle 9 Camere di commercio della Sicilia, in violazione dei principi delle leggi nazionale e regionale”.

Nell’interrogazione, i parlamentari citano diversi articoli di stampa, e chiedono al ministro “quali atti ispettivi e di verifica di propria competenza siano stati intrapresi in merito alle violazioni, agli inquietanti condizionamenti e ai presunti errori di calcolo nell’attribuzione dei seggi commessi da parte dell’assessorato regionale alle Attività produtitve, denunciati in questi ultimi mesi dai rappresentanti di categoria; quali iniziative di competenza siano state adottate per procedere alla destituzione o sospensione di Antonello Montante dalle cariche di presidente della Camera di commercio di Caltanissetta e di Unioncamere Sicilia, in quanto destinatario di un avviso di garanzia emesso dalla Dda della Procura della Repubblica di Caltanissetta per concorso esterno in associazione mafiosa, al fine di tutelare l’interesse pubblico da possibili infiltrazioni e condizionamenti mafiosi”.

E ancora “se sia a conoscenza di idonee iniziative assunte dal presidente della Regione, dall’assessore regionale per le Attività produttive e dal presidente Unioncamere nazionale, deputati a vario titolo al controllo ed alla vigilanza degli enti camerali, in merito alle evidenziate violazioni ed ai condizionamenti attuati nelle procedure di elezione delle governance delle nuove Camere di commercio, nonché di opportune misure finalizzate alla destituzione o sospensione di Montante dalle cariche”. E “se, nell’ambito delle proprie attribuzioni, intenda impartire urgentemente nuove direttive, a modifica dei decreti ministeriali, fissando un termine perentorio entro il quale dovranno insediarsi i nuovi organismi”.

PALERMO. La presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, ha presentato a Febbraio  una denuncia  alla procura. L’esposto è contro Confimpresa Euromed, l’associazione che ha registrato un boom di iscrizioni a ridosso delle elezioni per le Camere di Commercio e che si è aggiudicata sei seggi nel consiglio camerale. Il reato ipotizzato è quello di falsa dichiarazione. Confcommercio ha chiesto e ottenuto nelle scorse settimane l’accesso agli atti della Confimpresa Euromed. Un controllo che è scattato dopo i sei seggi, su un totale di trentatrè, ottenuti dall’associazione. E’ saltato fuori così che tra gli iscritti c’è addirittura la stessa Patrizia Di Dio, ma c’è anche la vicepresidente Margherita Tomasello, e poi, tra gli altri, Giovanni Imburgia di Social Food e perfino Unioncamere. Tutti hanno dichiarato, ovviamente, di non avere aderito a Confimpresa Euromed, che li ha fatti figurare tra i propri iscritti. Una segnalazione è stata inviata anche all’assessorato regionale alle Attività produttive al quale si chiede, in pratica, la sospensione dei seggi assegnati e la nomina dei componenti. Insomma le elezioni delle nuove Camere di Commercio sono a rischio.
“La norma sui controlli a campione è aberrante e i fatti da noi scoperti sono ineludibili – dice Patrizia Di Dio – e a questo punto ci aspettiamo un artto di responsabilità sul piano politico. Chi è preposto ai controlli si comporti di conseguenza”. Confcommercio ha anche presentato una istanza al commissario ad acta della Camera di Commercio di Palermo per chiedere controlli su tutte le associazioni.A Palermo, il duello all’ultimo voto è quello tra la commerciante Patrizia Di Dio e l’industriale Alessandro Albanese, il candidato espressione di Confindustria vicino ad Antonello Montante. Ed è qui che l’intrigo si fa più interessante, perchè è notorio che Montante è buon amico di Alessio Lattuca, l’agrigentino responsabile di Euromed.

CATANIA E SIRACUSA. Sempre nelle settimane scorse era emerso che cinquanta titolari di aziende, a Siracusa, non avevano mai aderito ad associazioni che invece li avevano inseriti fra i propri iscritti. Dichiarazioni già finite in parte alla procura di Catania che ha acceso i riflettori su Fapi e Euromed.