La nomofobia e il gioco d'azzardo

Non si può negare che internet ed i social media siano diventati abituali quasi per tutti, sopratutto per i giovani e giovanissimi che passano una gran parte del loro tempo con tablet, smartphone, cellulari e qualsiasi altra “diavoleria del genere” a giocare con i casino online. Anche i non più giovanissimi si sono abituati, e poi si sono fatti coinvolgere volte anche in modo quasi “ossessivo”, dalle tecnologie di internet e dagli acquisti compulsivi di applicazioni e di giochi online. Avanza e si insinua negli utenti la “nomofobia”, ossia la paura incontrollata di rimanere disconnessi, che si sta rivelando sempre di più come una “nuova dipendenza” legata ad un uso ossessivo della tecnologia di internet. Il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, negli Stati Uniti, non ha annoverato la dipendenza di internet tra le patologie, poiché ritiene non esistano abbastanza dati ed esperienze per poter definire questo fenomeno come una psicopatologia. In ogni caso, a parte il “parere illuminato” statunitense, la crescita della nomofobia si è estesa anche all’interno degli Stati membri dell’Unione Europea: a questo proposito come pensa di esprimersi la Commissione al riguardo? Speriamo intenda intervenire con campagne di sensibilizzazione affinché ciò che oggi forse non è ancora una vera e propria patologia ufficiale, non lo diventi veramente e venga trattata preventivamente attraverso il mezzo dell’informazione più evidente e sopratutto espressamente dedicata. Ciò, naturalmente, prima che diventi un vero e proprio problema e non si faccia come con il gioca d’azzardo patologico… che si sta rincorrendo quando è diventato un disagio particolarmente difficile da combattere e debellare.