La prima giornata della Leopolda; del Pd di Faraone. Tanto centrodestra, scontro sull'antimafia

Ieri si è tenuta la prima giornata della Leopolda formato palermitano, per un partito “non fatto di correnti o di steccati, ma per un partito aperto”, rimarca il sottosegretario Graziano Delrio dal palco. Ci sono circa 2500 partecipanti alla convention del Pd siciliano, organizzata dall’associazione Sicilia 2.0 e dal sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Davide Faraone, braccio destro di Renzi nell’isola.

Dal palco della “Leopolda siciliana” Delrio ha rimarcato: “Il Pd che vogliamo non un partito armato, degli uni contro gli altri. Quello che vogliamo è un partito che si confronta liberamente”. Nel suo discorso a Palermo il sottosegretario ha poi assicurato: “Firmeremo presto la convezione” per l’Ismett, il il centro mediterranei di specializzazione per i trapianti. Delrio ha raccolto l’appello lanciato dal palco da Ugo Palazzo, direttore sanitario dell’Istutito di cui la Regione siciliana, il ministero della Salute e l’università di Pittsburgh sono partner. A Palermo, ha poi aggiunto Delrio, ci sarà “Un grande centro di ricerca per le biotecnologie. È da questi messaggi concreti che nasce la speranza”.

Crocetta ha invece lanciato l’appello a Roma: “Riconosca il lavoro che stiamo facendo”, ha detto il presidente della regione. “A Roma c’è anche mafia capitale, non è che i nemici della buona amministrazione si annidano in Sicilia. E su questo vogliamo fare chiarezza. Noi lavoriamo su un terreno di lotta alla mafia e vogliamo con Roma un rapporto serio, chiediamo che si riconosca il lavoro che si sta facendo in Sicilia”.

Tra gli interventi sul palco della convention, anche quello di Giuseppe Cimarosa, 32 anni: il cugino di sua madre è il superlatitante Matteo Messina Denaro. Il padre di Giuseppe è stato arrestato per mafia ed è uno dei pochi che ha accettato di rispondere alle domande dei Pm (impropriamente molta stampa lo chiama “pentito”)  “Sono un parente di un mafioso che ha deciso di scagliarsi contro i mafiosi”, ha detto in lacrime il giovane, che ha aggiunto: “Non abbiamo accettato il programma di protezione perché non si deve accettare la paura”.

In mattinata, centinaia di lavoratori del call center Almaviva Contact hanno manifestato davanti alla sede dell’ex Fabbrica Sandron, a Palermo, dove è in corso la convention del Pd siciliano. Sono circa 6 mila gli operatori del gruppo in Sicilia nelle sedi di Palermo e Catania; circa 1.500 gli esuberi annunciati dall’azienda se dovesse andare in fumo la commessa per i servizi della Wind, che per i capoluogo siciliano potrebbe comportare anche la chiusura di una delle due sedi palermitani. Delrio ha poi incontrato una delegazione di lavoratori.

“La Sicilia rischia di rimanere vittima dello Statuto. La politica rimane in questa maniera una palude. Cito il 61-0 e qualcuno mi dice che sbaglio, forse perché prima eravamo solo abituati a perdere. Credo, però, che non ci sia nulla di male nel rivendicare l’ambizione di vincere”. Così ha esordito ieri Davide Faraone nell’aprire Sicilia 2.0. Il sottosegretario all’Istruzione sale in cattedra accanto a Graziano Delrio, braccio destro del premier Matteo Renzi.  E Faraone non usa toni morbidi, tanto che prosegue con un’altra stoccata: “L’omertà di chi porta le carte in Procura alla fine non conduce a nulla». Il governatore siciliano Rosario Crocetta risponde a Faraone: «Non fa l’antimafia di comodo chi ci mette la faccia e fa pubbliche denunce – dice -. Chi amministra ha l’obbligo di farlo, altrimenti commette un reato. Abbiamo recuperato i soldi per i giovani e per la sanità togliendoli ai corrotti”.
“Occorre reinventare l’autonomia regionale siciliana – il messaggio lanciato da Fausto Raciti, segretario regionale del Pd – una delle regioni che storicamente ha usato peggio l’autonomia trasformandola in una cosa diversa nel grande percorso di ridefinizione dello Stato. Su questo si misurerà la nostra credibilità. Costruiamo un partito della nuova antimafia. Il nostro tentativo passa da un rinnovamento profondo della classe dirigente. Abbiamo bisogno di costruire un’antimafia dei diritti, non quella tradizionale delle carriere».
C’era poca sinistra ma in compenso  tanti volti vecchi e nuovi del centrodestra. Ci sono anche quattro parlamentari regionali di Articolo 4, il movimento creato dall’ex Mpa ed ex Udc Lino Leanza che poi ha abbandonato per fondare Sicilia democratica: Paolo Ruggirello, Luca Sammartino, Valeria Sudano e Alice Anselmo, pronti ad aderire al Pd e transitare nel gruppo dell’Ars. Oggi si chiude con la seconda ed ultima giornata.