La Sicilia crolla. Cede un pilone del viadotto Himera sulla A19 Catania – Palermo

Un pilone dell’autostrada A19 Palermo-Catania ha ceduto tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli, in direzione del capoluogo etneo. La circolazione è stata interrotta in entrambe le carreggiate, per consentire alcuni sopralluoghi da parte dei tecnici dell’Anas dopo che nel manto stradale si è formato un vistoso avvallamento. Lunghissime le code.

Il cedimento del pilone del viadotto “Himera” è stato causato da una frana aperta dieci anni fa sulla strada provinciale Scillato-Caltavuturo che costeggia l’autostrada. A spiegarlo sono stati i tecnici dell’Anas che hanno disposto la chiusura dell’autostrada nel tratto interessato. Il movimento, che ha un fronte di 300 metri e una lunghezza di quasi un chilometro, è ripreso a causa delle piogge degli ultimi tempi. Una enorme massa di terra e’ scivolata verso il greto del fiume Imera e ha investito il pilone che si è incrinato.

La frana è cominciata nel 2005. Il fenomeno è stato oggetto di un’indagine geologica ma “la Provincia non ha mai compiuto alcun intervento”, dice Domenico Giannopolo, vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici di Caltavuturo. “Già dieci anni fa – aggiunge Giannopolo – la situazione era chiara. Bisognava progettare opere di contenimento per evitare l’allargamento del fronte franoso. E’ stata solo realizzata una bretella sulla provinciale per mantenere il collegamento”.

“Il cedimento di un pilone del viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania è solo l’ultimo episodio che descrive la condizione drammatica della rete stradale e autostradale dell’isola. situazione resa ancor più drammatica a causa del dissesto e della mancanza di manutenzione del territorio” Cosi il deputato siciliano di SEL Erasmo Palazzotto, che prosegue: “Solo la buona sorte ha evitato danni alle persone, mi chiedo se si stia aspettando di contare vittime prima di intervenire.” Per Palazzotto “E’ indifferibile una reale opera di verifica sulle condizioni della rete, servono interventi ordinari e straordinari, servono investimenti sulla viabilità e sulla sicurezza del territorio. Opere che non partono per le scellerate scelte di natura finanziaria della Regione e dello Stato. Non è possibile- conclude Palazzotto- che muoversi sulla rete stradale dell’isola debba essere una sfida continua alla sorte”