Le nue sfide dell’elettronica in un convegno a Palermo

“Bisogna creare la visione di una nuova imprenditorialità. I ricercatori non possono essere solo ricercatori, ma devono diventare anche innovatori”. Così Francesco Profumo, ex ministro dell’Istruzione con delega all’innovazione tecnologica del Governo Monti, ha voluto analizzare la perdita di knowhow nel settore elettrico ed elettronico negli ultimi vent’anni, nel corso convegno organizzato e promosso da AEIT (Federazione Italiana di Elettronica, Elettrotecnica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni), in collaborazione con la sezione italiana dell’IEEE (The Institute of Electrical and Electronics Engineers) sul tema “Innovazione e cultura scientifica e tecnica per lo sviluppo” che si è svolto a Palermo. Profumo ha chiarito che l’innovazione è soprattutto innovazione culturale e non solo tecnologica auspicando che una percentuale dei bilanci delle Pubbliche amministrazioni venga destinata all’innovazione. “Il nostro Paese – ha concluso Profumo – non può pensare di ricreare i posti di lavoro che si sono persi negli ultimi anni. Deve piuttosto mirare alla formazione delle nuove generazioni in un’ottica industriale, facendo comunicare studenti e aziende e favorendo l’evoluzione del mercato del lavoro”.

Il convegno ha ospitato il mondo dell’ingegneria a tutto campo che ha affrontato tematiche riguardanti il futuro delle imprese italiane e la necessità di recuperare la capacità innovativa e la cultura tecnica e scientifica per lo sviluppo del Paese. La prestigiosa palermitana organizzata dall’AEIT ha voluto indagare, quindi, le nuove sfide e le nuove frontiere che attendono il mondo della elettrotecnica, dell’elettronica, della telematica, dell’energia, dei trasporti e delle tecnologie correlate. Tra i partecipanti, esponenti di primo piano del mondo dell’impiantistica, della automazione, della telematica, dell’energia, dell’ambiente e dei trasporti, a livello nazionale e internazionale, e figure di primo piano delle aziende di produzione di beni e servizi più importanti d’Italia.

Al centro delle tematiche dell’ultima delle tre giornate di studio l’etica per l’impresa, italiana e siciliana. “L’impresa è la vera scelta etica – ha commentato Mario Rinaldi, presidente dell’AEIT –  L’impresa etica è data dall’innovazione, che non è necessariamente sinonimo di invenzione. Lo diventa solo quando l’invenzione si concretizza e diventa reale innovazione, entrando nel mercato, ovvero, quando diventa impresa. Le associazioni, le università e le istituzioni devono fare un passo in più nella direzione dell’impresa tecnica e innovativa: devono stimolare l’innovazione reinventando l’impresa. Fare una nuova impresa significa prendere spunto dal passato, dove l’innovazione e le capacità tecniche erano alla base dell’azienda e reinventarle nell’era moderna, attraverso i giovani, favorendo quindi la creazione di start up”.

Tanti i progetti presentati anche da Confindustria Sicilia dal vicepresidente Nino Salerno, che ha illustrato come in Sicilia si stia lavorando nella direzione dell’etica dell’impresa e nella valorizzazione dei lavoratori e degli imprenditori che innovano e migliorano la Regione.

“Il nostro convegno, che termina oggi – ha continuato Rinaldi – non vuole essere solo uno spunto di riflessione per la nostra associazione, ma l’incipit per un discorso più ampio anche con le altre categorie professionali che collaborano allo sviluppo del Paese e dell’azienda, in un concetto di formazione e multidisciplinarietà che unisce i diversi settori verso la riconquista dello sviluppo e della capacità innovativa”

A tale scopo l’AEIT, come associazione, continuerà a promuovere e diffondere, attraverso collaborazioni con aziende, università ed istituzioni, eventi formativi e informativi dal respiro nazionale ed internazionale quale quello di Mondello allo scopo di contribuire al rilancio del Paese.