Legambiente: “Traffico illecito di rifiuti è emergenza nazionale”

“Il traffico illecito dei rifiuti è un’emergenza nazionale che colpisce l’ambiente e l’economia, servono più controlli e azioni concrete”: avverte Legambiente,
commentando gli arresti di Catania, e ricorda che il giro illegale di rifiuti è di almeno 4,1 miliardi di euro all’anno.  Una maxi operazione della Direzione distrettuale antimafia di Catania con 27 arresti ha sgominato un’imponente
infiltrazione della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti. “Gli arresti di questa mattina confermano come la mafia abbia individuato nel ciclo dei rifiuti uno dei settori più floridi di business sia al Sud che al Nord Italia”, sottolinea Lergambiente. Secondo i dati emersi dal rapporto “Ecomafia”, il giro illegale dei rifiuti è infatti di almeno 4,1 miliardi di euro l’anno di cui 3,1 derivano dai rifiuti speciali e un miliardo dagli appalti nella gestione dei rifiuti solidi urbani nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa. “Un mercato d’affari che si alimenta anche attraverso lôinfiltrazione nella gestione legale del ciclo dei rifiuti inquinandolo e minacciando così la salute
dei cittadini”, avverte il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. “La penetrazione mafiosa, anche grazie a complicità di vari livelli – aggiunge Cogliati Dezza – inquina tutti gli aspetti della filiera dei rifiuti, lôambiente e l’economia del Paese. Per questo non bisogna abbassare la guardia ed occorre continuare, senza indugio e attraverso azioni concrete, la lotta al traffico illegale intensificando i controlli su tutto il territorio nazionale. Infine, fondamentale è l’incentivazione di buone pratiche che coinvolgano tutta la filiera del riciclo dei rifiuti” .

Con l’operazione di oggi, le inchieste per traffico organizzato di rifiuti, diventano 205. Le indagini hanno comportato 1.289 ordinanze di custodie cautelari, 3mila852 denunce e sono state 689 le aziende coinvolte. Le procure che hanno indagato sono state 89 coinvolgendo tutte le regioni d’Italia, ad eccezione della Valle D’Aosta, ed anche 25 Paesi esteri.  “La mafia – afferma il presidente di Legambiente Sicilia Mimmo Fontana – ha continuato ad inquinare il sistema dei rifiuti anche dopo il passaggio dalla gestione dei comuni a quella degli Ato ed è evidente che questo può avvenire solo grazie alla complicità dei colletti bianchi, amministratori e funzionari”. Per questo – conclude –  “chiediamo alla nuova Assemblea regionale siciliana di istituire al più presto una commissione parlamentare dôinchiesta che ricostruisca anche le responsabilità politiche di un fallimento che sembra ad oggi non avere colpevoli né, tanto meno, soluzioni.”