L’innovazione sociale una garanzia per il futuro

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo del presidente dei giovani industriali di Catania Antonio Perdichizzi.

di Antonio Perdichizzi

Sono il 2012 e il 2013 gli anni dell’innovazione sociale nella nostra isola e, più in generale, in Italia. Durante tutto quest’anno si sono sviluppate moltissime iniziative che matureranno e si svilupperanno l’anno prossimo.

Una moltitudine di iniziative che nascono da persone, spesso giovani, che hanno voglia di cambiare atteggiamento nei confronti delle tante cose che non vanno. Si passa dunque dal lamentarsi al proporre; dal criticare all’agire; dal dire, al fare.

Tutte queste energie hanno provenienze diverse, punti di vista solo a volte simili, ma, straordinariamente, condividono i meccanismi di nascita le modalità e gli obiettivi. Si perché la consapevolezza delle cose di cui abbiamo realmente bisogno, sta crescendo giorno dopo giorno in fette sempre più ampie della popolazione.

Come nascono queste aggregazioni? Dal basso. Nascono dalle persone e non dalle organizzazioni e dall’esigenza che sposa l’ideale, senza una netta prevalenza dell’una o dell’altra componente. Nascono solitamente da gruppi di giovani, non da istituzioni strutturate anche se, in questo senso, c’e’ qualche eccezione di rilievo come quella di una associazione datoriale come Confindustria Sicilia che ha promosso istituzionalmente battaglie culturali cruciali per la nostra isola come quella sulla legalità e, con la sua componente giovanile, in particolare quella catanese (che ho l’onore di presiedere), è un attore fondamentale nella diffusione della cultura d’impresa e nei processi volti a favorire la nascita di nuove imprese.

Che modalità operative hanno? La condivisione. E’ la prima condizione. Le persone per fare bene le cose insieme, hanno necessità di condividere e di comunicare. I social media hanno rappresentato lo strumento ideale per il nascere e fiorire delle iniziative di innovazione sociale ma attenzione: all’aumentare delle connessioni, dei contatti, dei messaggi e dei contenuti condivisi, sono aumentate in maniera esponenziali anche le occasioni di incontro fisico, che costituiscono i momenti più forti dove i sismografi dell’innovazione registrano le scosse più alte.

Quale obiettivo condividono? Uno scenario diverso. Un nuovo ambiente in cui studiare, lavorare, fare impresa, essere cittadini. Lo si chiama spesso ‘ecosistema’ dove le opportunità possano circolare in maniera trasparente ed essere colte, in un contesto di chiaro rispetto delle regole. Un luogo in cui merito, responsabilità, sacrificio, innovazione, rispetto siano all’ordine del giorno e non relegati alle varie ed eventuali.

E’ necessario fare dei nomi, così da poter consentire un approfondimento. I due esempi nazionali che ho potuto vivere nel 2012 sono ItaliaCamp e Progetto RENA.

In Sicilia i due progetti a cui collaboro e dunque che conosco meglio sono The HUB e StartupCT.

Tanto a livello italiano che a livello siciliano ci sono molti altri esempi: è il caso di segnalarli, raccontarli, (magari proprio commentando questo articolo) creare una vera e propria mappa dei luoghi delle attività e delle persone che sono attive nell’innovazione sociale. Scopriremo che alcune delle iniziative e dei progetti a cui abbiamo partecipato, sono in realtà momenti di innovazione sociale.

Quanto c’e’ di romantico e quanto di concreto, in tutto questo? Tanto, di entrambe le cose, senza che l’una escluda o vanifichi l’altra. L’impegno di tante persone, che investono il loro tempo e le loro risorse per migliorare le cose, è il miglior augurio per il nostro 2013.