In Sicilia la mediazione e’ stata un flop

Le Camere di commercio della Sicilia iscritte nel Registro degli organismi di mediazione, dopo 18 mesi dall’introduzione della mediazione civile e commerciale, non hanno registrato numeri significativi, diversamente dalla media nazionale, ad esempio presso la CCIAA di Trapani sono state presentate complessivamente 99 istanze, seguita da Palermo con 82 e la CCIAA di Catania con 66 richieste. A livello nazionale presso le 101 Camere di commercio sono stati depositati 30.331 procedimenti di mediazione. I dati ufficiali sono stati presentati da Unioncamere lo scorso 9 ottobre, secondo cui più di un terzo dei procedimenti sono stati depositati presso le Camere del Nord Est, quasi un quarto presso quelle del Nord Ovest e del Mezzogiorno. Al Centro, invece, sono stati depositati il 19% dei procedimenti. La media italiana vede il numero di procedimenti di mediazione depositati presso gli Organismi istituiti dalle Camere di commercio dal 21 marzo 2011 al 30 settembre 2012, (una media di 55 al giorno, sabati e domeniche incluse), mostra un andamento crescente progressivo, ulteriormente accentuato da marzo scorso, cioè da quando è entrato in vigore l’obbligo di tentare la conciliazione prima di rivolgersi al Tribunale anche per le materie del condominio e del risarcimento danni derivante dalla circolazione di veicoli e natanti. L’approfondimento di Unioncamere sui numeri della mediazione ritiene che per cittadini e imprese vi sia stato un risparmio di 123 milioni di euro, considerando soltanto la mediazione condotta dalle Camere di commercio, che oggi rappresentano il 12% del totale degli Organismi iscritti nel Registro, nel quale risultano complessivamente presenti 931 organismi, sebbene gli sportelli di conciliazione camerali abbiano gestito in questo periodo il 17,5% dei procedimenti depositati. Secondo le analisi di Unioncamere se si applicasse lo stesso esercizio alla quota dei procedimenti conclusi con successo gestiti da tutti gli organismi di mediazione iscritti al Registro del ministero della Giustizia, allora il risparmio stimato salirebbe addirittura a oltre 480 milioni di euro.