Mafia: 17 fermi polizia nel Siracusano. Dia confisca beni per due milioni

Con l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso, ma anche estorsioni, rapine, furti aggravati dalla finalità di agevolare il sodalizio mafioso “Nardo” di Lentini, la polizia di Stato di Siracusa sta eseguendo un provvedimento di fermo, emesso dalla Dda della Procura di Catania, a carico di 17 lentinesi.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, hanno permesso di individuare gli autori di numerosi episodi che avevano suscitato un elevato allarme sociale nel territorio. Il provvedimento di fermo eseguito dalla polizia di Stato riguarda Alfio Calabrò, 23 anni; Maurizio Sambasile, 43; Filadelfo Amarindo, 64 anni; Salvatore Palermo, 54 anni; Antonino Corso, 35 anni; Francesco Pappalardo 32 anni; Giuseppe Infuso, 51 anni; Andrea Libertini, 21 anni; Sebastiano Buremi, 22; Salvatore Amato, 35 anni; Vincenzo Nicholas Sanzaro, 18; Concetto Scrofani, 26 anni; Francesco Siracusano, 26 anni; Miriam Coco, 23 anni.

CONFISCA.  La Direzione investigativa antimafia di Catania ha eseguito due decreti di confisca, emessi dal locale Tribunale, nei confronti dei fratelli Franco e Salvatore Marino, imprenditori, su richiesta di altrettante proposte di applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, formulate dal direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla.
Nel 2014 i due fratelli erano stati arrestati dalla Dia di Catania nell’ambito dell’operazione ‘Prato verde’, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti di 28 persone accusate, a vario titolo, di essere tra vertici e fiancheggiatori del clan dei Carateddi, capeggiato dal boss Orazio Privitera, attualmente detenuto in regime di 41 bis.
L’inchiesta è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania.
Il provvedimento di confisca interessa aziende, fabbricati, terreni, automezzi e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.