Mafia, a Palermo intesa tra Procura, questure e Dia su misure di prevenzione

Coordinare, al meglio, l’azione di tutti gli attori protagonisti nell’ambito delle misure di prevenzione. È l’obiettivo del protocollo d’intesa di durata biennale siglato oggi dai questori di Palermo, Maria Rosaria Maiorino; Trapani, Maurizio Agricola; Agrigento, Mario Finocchiaro; dal capo centro Dia, colonello Riccardo Sciuto, e per la Procura di Palermo dagli aggiunti Leonardo Agueci e Dino Petralia. «E’ fondamentale un’azione di coordinamento e di reciproca informazione tra i vari soggetti che a vario titolo si occupano delle azioni di accertamento e di indagine nell’ambito delle misure di prevenzione – ha spiegato Agueci in conferenza stampa -. L’obiettivo è evitare che, come constatato in alcune occasioni, determinate iniziative di un organo possano andare a pestare piedi ad iniziative avviate dall’organo collaterale».

Il Codice antimafia, infatti, contiene la previsione normativa circa la plurima titolarità del potere di proposta, attribuendo a tutti i poteri identico rilievo e pari dignità. Da qui la necessità di un coordinamento unico per evitare eventuali sovrapposizioni ed interferenze. «Il senso del protocollo odierno – ha spiegato Dino Petralia – è affinare ancora di più le tecniche e il meccanismo delle misure di prevenzione, che ha visto una applicazione nel nostro Distretto che ci colloca tra i primi posti a livello nazionale per quantità, entità, rilievo e rapidità dei risultati”. A Palermo, allora, dove l’attività della mafia «continua a proliferare – ha concluso Petralia – abbiamo il dovere di essere un corpo unico anche per quanto riguarda il contrasto patrimoniale antimafia». Per legge la Procura è tenutaria del registro in cui vengono iscritte le misure di prevenzione, il protocollo indica allora come agire, stabilendo la necessità di un preventivo interscambio informativo tra gli organi di proposta.