Mafia: ad Enna uomo ucciso e dato in pasto ai maiali

Una storia che sembra tratta da un film horror. Sembra proprio questa la soluzione di un caso di lupara bianca avvenuto nel 2004 nell’ennese. Gli investigatori al termine delle indagini sulla scomparsa di un commerciante hanno fatto la macabra scoperta: l’uomo era andato a riscuotere un credito in una masseria, ma invece venne ucciso e il suo corpo sezionato con una motosega fu dato in pasto in parte ai maiali in parte bruciato all’interno di alcuni fusti metallici.

A tredici anni dalla mancanza di notizie del tabaccaio di Villarosa Giuseppe Bruno, dopo un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e svolta dalla Squadra Mobile e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Enna, quattro componenti dello stesso nucleo familiare sono stati arrestati nell’ambito di un’operazione denominata “Fratelli di sangue”. In cella sono finiti i fratelli Damiano, Amedeo e Maurizio Nicosia, di 60, 51 e 54 anni ed il cugino Michele Nicosia, 53 anni: sono accusati di associazione mafiosa, con aggravanti specifiche, finalizzata a commettere omicidi, usura, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi nonche’ ad acquisire la gestione o, comunque, il controllo di attivita’ economiche. Maurizio Nicosia ed il cugino Michele sono accusati in particolare dell’omicidio del tabaccaio e della distruzione del suo cadavere. Dell’uomo si erano perse le tracce il 27 maggio del 2004.

La sua auto era stata trovata parcheggiata vicino allo svincolo di Mulinello sull’autostrada A 19. Le recenti dichiarazioni rese alla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta da un collaboratore di giustizia, diretto testimone dell’omicidio, hanno permesso, secondo l’accusa, di ricostruire la vicenda. I fratelli Nicosia si erano fatti prestare cento milioni delle vecchie lire dal tabaccaio che essendo un gran risparmiatore aveva accumulato somme di denaro, frutto anche del suo precedente lavoro di camionista. Bruno aveva tentato invano di recuperare la somma, aggredendo nella masseria dove si era recato, Maurizio Nicosia che reagi’, secondo i magistrati, strangolandolo. Il clan dei Nicosia e’ stato gia’ in passato al centro di vicende che riguardano il traffico di stupefacenti. Secondo gli inquirenti ha anche agevolato la latitanza del boss di Gela Daniele Emmanuello, ucciso dalla polizia il 3 dicembre del 2007 mentre tentava di fuggire da una casa di campagna, tra Villarosa e Villapriolo, dove si era nascosto.