Mafia, arresti nel Belice. Operazione antimafia ad Agrigento

A  Sciacca ed a Menfi i Carabinieri hanno eseguito questa mattina all’alba un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di otto soggetti accusati del delitto di partecipazione ad associazione a delinquere di tipo mafioso. L’operazione è frutto di complessa ed articolata attività investigativa sviluppata negli ultimi due anni dai Carabinieri della Compagnia di Sciacca, coordinati dal Comando Provinciale di Agrigento, sulle attività criminose del mandamento del Belice.

Il livello dei personaggi interessati e le modalità di svolgimento degli incontri hanno fatto comprendere come le relazioni fossero funzionali – ricostruiscono i carabinieri – alla ricostruzione ed alla ricomposizione del segmento associativo che fa riferimento all’area geografica di Sciacca e Menfi già disarticolato con precedenti operazioni. Le riunioni e gli incontri avevano luogo all’interno di autovetture, appartamenti di proprietà dei sodali ed in casolari di campagna ed erano caratterizzati da rigidi protocolli di sicurezza tesi ad eludere eventuali attività di controllo investigativo.

Le indagini coordinate dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Maurizio Scalia e dai sostituto Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, sono state avviate nel maggio del 2014 ed hanno portato all’emissione del provvedimento nei confronti dunque delle 44enne boss di Menfi Bucceri, detto “Buccittuni”, il medico di base Scirica, Tommaso Gulotta, 51 anni, Matteo Mistretta, 30 anni, Vito Riggio, 47 anni, Giuseppe Alesi, 46 anni, Cosimo Alesi, 51 anni, tutti di Menfi, e Domenico Friscia, 53 anni, di Sciacca.

Ad Agrigento la Polizia di Stato in data odierna ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere ed una misura degli arresti domiciliari a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti a mezzo incendio, detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra. Le indagini di questa Squadra Mobile hanno permesso di aprire uno squarcio sulle realtà illecite locali e definire tutta una serie di reati posti in essere in Camastra e Canicattì, permettendo la cattura di elementi di spicco delle locali consorterie. I dettagli dell’operazione saranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà presso la Questura di Agrigento alle ore 11:00 odierne.