Mafia e colletti bianchi, 9 arresti a Palermo. C'è anche un noto avvocato

Mafia e colletti bianchi, 9 arresti a Palermo. C’è anche un noto avvocato.

Operazione antimafia dei militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Palermo. Sono state eseguite 9 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip presso il Tribunale di Palermo nei confronti di insospettabili “colletti bianchi”.

Fra questi un noto avvocato palermitano,Marcello Mercatajo, con l’ accusa di avere gestito gli affari dei boss del clan Acquasanta di Palermo.

 Il legale, che si sarebbe occupato soprattutto della gestione degli immobili del costruttore mafioso Vincenzo Graziano e del boss Vito Galatolo, è accusato di riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti.

Il ruolo di Marcatajo negli affari del clan sarebbe emerso da alcuni documenti sequestrati all’imprenditore dagli investigatori e poi confermato da Galatolo, già da tempo collaboratore di giustizia. Il professionista è stato intercettato per mesi.

Dalle conversazioni registrate emergono i timori di Marcatajo che, dopo il pentimento del capomafia, era preoccupato di essere arrestato. In carcere è finito anche un ingegnere, Francesco Puccio, 67 anni. 

Dalle indagini è emerso anche un inquietante retroscena. Cosa nostra avrebbe realizzato un affare immobiliare da 250 mila euro per acquistare il tritolo destinato al pm antimafia Nino Di Matteo.

E sarebbe stato proprio il professionista, secondo il pentito Vito Galatolo – che racconta il piano di morte per Di Matteo – a fare da tramite per definire l’affare immobiliare.

L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Vittorio Teresi e dai pm Annamaria Picozzi, Amelia Luise, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. 

I fermati sono accusati a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti, con l’aggravante di aver agevolato “cosa nostra”.

***

Quell’avvocato era al centro dei “pensieri” del costruttore e boss Francesco Graziano, figlio di Vincenzo, anche quando era in cella. Era al centro dei suoi pensieri anche quando era a colloquio con sua moglie. Non in una sola conversazione, ma in più occasioni. Graziano chiedeva alla sua donna conto e ragione del comportamento dell’avvocato civilista Marcello Marcatajo, 69 anni, arrestato stamattina dalla finanza.

“Con l’avvocato ci hai parlato?”, chiede Graziano alla moglie, Maria Virginia Inserillo, che si trova in regime di arresti domiciliari.  “Poi loro vogliono i soldi? Io che devo fare, sono i tuoi genitori. Tuo fratello vuole i soldi”, risponde la consorte. Graziano: “E tu vai dall’avvocato e dici che mio marito vuole i soldi”.

La moglie: “Mercatajo ha fatto un assegno ad Angelo”. Graziano: “Ah vabbè, a me non mi interessa.L’avvocato com’è?” La moglie: “Morto! Sconvolto per te, scioccato, proprio scioccato. In banca pure”. Graziano: “Ah devi andare in banca. E i conti come sono?” La moglie: “Sotto controllo non posso farci niente”. Graziano: “Ci sono andati pure logicamente. E tutta la documentazione…del cioè della di….io avevo dei documenti (un pizzino con nomi e cifre) che erano quelli dell’avvocato Mercata…”