Mafia, la mappa dei 5.500 beni confiscati in Sicilia

di Andrea Nelson Mauro

Il dato definitivo è aggiornato alla fine del 2013 e dice che in Sicilia i beni (immobili e aziende) confiscati alla mafia sono poco più di 5.500. E sono distribuiti in tutta la regione o quasi: in alcune aree sono veramente pochi e resta da capire perché visto che si tratta di zone di storico insediamento criminale come l’area di Vittoria e il ragusano e una buona parte dell’area dell’ennese.

Mappa dei beni confiscati in Sicilia: clicca su una provincia o su un comune per visualizzare sulla mappa il dettaglio dei beni.

E’ solo uno dei tanti dettagli che è possibile cogliere nella mappa (e nelle sue dettagliate declinazioni) dei beni confiscati in Sicilia che pubblichiamo a corredo di questo articolo. Un lavoro, realizzato da Dataninja, il cui team che ha sviluppato il lavoro è composto da Alessio Cimarelli, fondatore di Dataninja insieme me (@nelsonmau), e da Gianluca De Martino, cronista campano e “Dataninja addicted”, con il supporto di Andrea Borruso, papà del progetto “Confiscati Bene” avviato fine marzo, durante il secondo raduno nazio­nale di Spaghetti Open Data.

Classifica delle province per numero di beni confiscati.

Una inchiesta di data journalism che ci consente di avere una rappresentazione puntuale e immediata dei beni confiscati in Sicilia e in Italia (visto che lo stesso lavoro è stato fatto in dettaglio in altre regioni ed è stato pubblicato in contemporanea da 19 quotidiani locali del Gruppo Finegil) Per rimanere alla Sicilia le sorprese non mancano. Se prendiamo, per esempio, la tabella in cui viene riportata la Classifica dei comuni non capoluogo per numero di beni confiscati si scopre che al primo posto con 236 beni vi è Motta Sant’Anastasia con 230 unità di cui solo 6 aziende e a seguire, solo per rimanere ai primi cinque posti, c’è Monreale con 135 beni confiscati e solo 2 aziende, Partinico (131 beni confiscati), Bagheria (114 beni confiscati) e Trabia (105 beni confiscati).

Classifica dei comuni per numero di beni confiscati

In provincia di Messina c’è Furnari con 91 beni confiscati. Motta Sant’Anastasia, in generale, si piazza al secondo posto dopo Palermo. Per il resto vale la pena fare questo viaggio nelle mappe che pubblichiamo in questo articolo e che dicono molto sulla forza economica della mafia ma anche sull’efficienza dell’apparato dello Stato, soprattutto in fatto di misure di prevenzione.

Classifica dei comuni esclusi i capoluogi per numero di beni confiscati

Classifica dei beni confiscati per tipologia

Andamento dei procedimenti di confisca tra il 2009 e il 2013

Nota metodologica e altre risorse

La presente inchiesta è stata realizzata dal network di datajournalism Dataninja.it e pubblicata sui 18 giornali GeLocal del gruppo Repubblica-l’Espresso (leggi gli articoli pubblicati sui giornali e i documenti utilizzati o scopri di più su come l’inchiesta è stata realizzata) Del gruppo di lavoro fanno parte Alessio Cimarelli, Gianluca De Martino ed Andrea Nelson Mauro, con il supporto di Andrea Borruso. L’inchiesta è nata nell’ambito di “Confiscati Bene”, progetto partecipativo per l’apertura dei dati sui beni confiscati avviato nel corso del Raduno 2014 di Spaghetti Open Data e oggi sviluppato da un gruppo di lavoro composto da Dataninja.it, Monithon.it e Twinbit.it. Tutti i contenuti pubblicati su www.confiscatibene.it sono rilasciati in Open Data con licenza CC-by 4.0 International, quindi liberamente riutilizzabili per qualsiasi uso. Le fonti dei dati utilizzate sono: Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC), Relazione ANBSC 2012, Relazione del Ministero della Giustizia (4 dicembre 2013), Relazione Roberto Garofoli “Per una moderna politica antimafia” (23 gennaio 2014), Relazione sulle prospettive di riforma dei sistema di gestione dei Beni confiscati (Commissione Antimafia, 10 Aprile 2014), Relazione sul semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea e sulla lotta alla criminalità mafiosa su base europea ed extraeuropea (Commissione Antimafia, 18 giugno 2014), “Mafie al Nord”, relazione dell’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università di Milano (luglio 2014). Per segnalazioni è possibile scrivere all’indirizzo info@confiscatibene.it.