Messina: “Il tavolo di crisi si occupi dei danni della nebbia che fa marcire l’uva”

"Uno dei prodotti ad indicazione geografica protetta più ricercati e di eccellenza della provincia di Agrigento, a causa della condensa che si crea per la nebbia, rischia di essere compromesso da un processo che porta gli acini a marcire. Mentre i produttori  di Canicattì prevedevano quest'anno di potere commercializzare l’ uva addirittura fino a dicembre, sono invece costretti a fermarsi  e lasciare il prodotto sulle piante. Del resto i compratori cercano un prodotto  che sia integro in tutte le sue parti, facendo altrimenti abbassare il prezzo facendone diventare antieconomica la commercializzazione.

L'area interessata dal fenomeno comprende 24 comuni al confine fra le provincie di Agrigento e Caltanissetta, con oltre diecimila quintali di uva lasciata a marcire sulle piante e 40 giorni di lavoro perdutoo da migliaia di lavoratori che saranno costretti a rimanere a casa.

Al fine di dare l’opportunità agli addetti ai lavori di potere spiegare le loro ragioni e chiedere una forma di aiuto ho deciso di convocare un’apposita seduta del tavolo di crisi dedicata a questo grave problema anche per supportare le organizzazioni del settore nel confronto con il neo assessore regionale all'agricoltura". Lo sostiene il presidente della Camera di commercio di Agrigento Vittorio Messina.