Mistral Air riduce l'attività. A rischio i collegamenti con Pantelleria e Lampedusa

La compagnia aerea Mistral Air – Poste Italiane si avvierebbe a cedere l’attività con una drastica riduzione del trasporto passeggeri per limitarsi nel breve futuro all’attività cargo. A lanciare l’allarme, in una nota, è l’Usb sulla base di “indiscrezioni sul piano industriale, che riguarda il destino di circa 200 dipendenti”. “Il vettore italiano di proprietà pubblica, guidato da Massimo Zunino, uomo di fiducia di Renzi, rischia di perdere le tratte regional, come i segmenti Roma-Ancona, Milano-Trieste, Napoli-Torino, e potrebbero essere a rischio i collegamenti con le isole di Pantelleria e Lampedusa, che ora sono operate per conto di Alitalia Sai”, riferisce l’Usb.

“Tutte queste linee potrebbero essere dirottate all’ex Darwin Airline, che da maggio 2014 opera con il marchio Etihad Regional e che sta entrando nel mercato italiano come Equity Partner di Etihad. Sono lontane le ipotesi di sinergie – afferma la sigla sindacale – tra Mistral Air ed il maggiore vettore italiano, pensate dall’allora ad di Poste Italiane Sarmi quando, nel lontano 2013, si trattava di intervenire per il salvataggio di Alitalia Cai. Poste Italiane entrò con una partecipazione di 75 mln di euro nel capitale dell’azienda di Colaninno e dei ‘capitani coraggiosi’, ma oggi il destino della Mistral Air potrebbe essere quello di una compagnia specializzata per il trasporto cargo”.

L’Usb chiede che “il Governo intervenga su Alitalia Sai per il mantenimento di accordi che aiutino a sostenere l’occupazione in Mistral Air: occorre che questa vicenda prenda una strada diversa da quella di tante imprese lasciate andare al loro destino, c’è bisogno di un progetto nazionale di rilancio per il settore a partire dalle imprese italiane”. Infine, per l’Usb, “la notizia dell’arresto di Pulvirenti per la bancarotta fraudolenta di Wind Jet, pur nella diversità di situazione, non può non far pensare al dramma del licenziamento di 500 lavoratori di quella compagnia”.