Musei e parchi in Sicilia, quasi tutti chiusi per Natale e Capodanno

Musei e parchi in Sicilia saranno quasi tutti chiusi per Natale e Capodanno. Ne resteranno aperti solo una decina, quelli con maggiore affluenza.  A tenere i battenti aperti saranno il Teatro antico di Taormina con il Museo archeologico di Naxos, e i Parchi archeologici della Valle dei Templi di Agrigento, di Segesta, di Selinunte e la Villa del Casale di Piazza Armerina. Apertura straordinaria il giorno di Natale a Palermo per il Museo d’arte contemporanea, nelle sedi di Palazzo Riso e della Cappella dell’ Incoronazione (entrambe ricadenti nell’itinerario Unesco arabo -normanno), e a Mazara del Vallo per il Museo del Satiro, che ritorna con un nuovo allestimento nella sede della Chiesa di Sant’Eligio: i tre siti saranno eccezionalmente aperti sino alle 24. Aperto infine anche il Museo archeologico regionale di Caltanissetta. Tutti gli altri musei resteranno invece chiusi il 25 dicembre e il primo gennaio.

La decisione è stata presa dalla Regione siciliana per far quadrare i conti relativi a spese e paghe straordinarie dei custodi nei giorni festivi. Tutti gli altri siti resteranno chiusi, da Palazzo Abatellis alla Zisa e alla Cuba di Palermo, al Chiostro di Monreale, al Museo Pepoli di Trapani. E’ un provvedimento che arriva a pochi giorni dall’articolo apparso nella rubrica di viaggi “36 Hours” del New York Times che decantava le bellezze della Sicilia.

Immediata la reazione delle guide turistiche delle province escluse dalla programmazione natalizia della Regione, costrette a disdire visite guidate e gite di gruppi organizzati. “Una decisione assurda – dice  a Repubblica Carlo Castello, presidente delle guide turistiche della provincia di Siracusa – che mortifica il territorio aretuseo e gli altri luoghi culturali della Sicilia considerati di serie B. Come da tradizione, saranno migliaia i visitatori in provincia nei giorni di Natale e Capodanno che si troveranno davanti all’ingresso sbarrato del Teatro greco, del museo archeologico “Paolo Orsi” e, fuori città, degli altri siti archeologici e dei musei. Saremo costretti a inventarci tour alternativi per salvare il salvabile”.