‘Ndrangheta: il grande affare dei prodotti petroliferi. Dalla Calabria alla Germania

ndrangheta

Nell’ambito di una complessa operazione di contrasto all’evasione fiscale e alla criminalità organizzata, la Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto dello S.C.I.C.O. e sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, guidata dal Dott. Giovanni Bombardieri, ha eseguito un’importante operazione che ha visto il sequestro di beni per un valore stimato in 10 milioni di euro. Questa azione ha interessato diverse regioni italiane – Piemonte, Lazio, Calabria – oltre a Monaco di Baviera, in Germania, e si concentra su tre imprenditori reggini attivi nel commercio dei prodotti petroliferi.

L’indagine, denominata “Andrea Doria”, ha rivelato l’esistenza di un sofisticato sistema di frode fiscale, incentrato su fittizie triangolazioni societarie e l’uso improprio di dichiarazioni di intento, finalizzati all’evasione dell’IVA e delle accise. Queste attività illegali hanno portato all’emissione di provvedimenti cautelari personali e reali che hanno colpito 23 individui, inclusi gli imprenditori in questione, con beni sequestrati per oltre 620 milioni di euro.

La strategia adottata dagli imprenditori implicava la gestione dell’intera catena di distribuzione dei prodotti petroliferi, dall’acquisto senza IVA grazie a dichiarazioni di intento false, fino alla vendita finale, sfruttando società “cartiere” per evadere le tasse in modo sistematico e fraudolento. Questo non solo ha danneggiato le finanze pubbliche ma ha anche distorto la concorrenza, penalizzando gli imprenditori onesti del settore.

In risposta a queste evidenze, la Direzione Distrettuale Antimafia ha intensificato il proprio impegno nell’indagare gli aspetti economici legati alla criminalità organizzata, delegando specifiche indagini economico-patrimoniali. Queste hanno permesso di rivelare un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dai soggetti coinvolti, portando al sequestro, nel marzo 2023, dell’intero patrimonio aziendale degli imprenditori, compreso un valore complessivo superiore agli 80 milioni di euro, tra cui immobili, veicoli di lusso, denaro contante e altre disponibilità finanziarie.

L’operazione odierna aggiunge nuovi beni al sequestro, inclusi l’intero patrimonio di una società nel settore petrolifero e diversi immobili adibiti a deposito e uffici, con un valore stimato di circa 10 milioni di euro. Questo porta il totale dei beni sottoposti a vincolo a circa 90 milioni di euro, evidenziando l’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare le attività illecite e nell’assicurare un ambiente di mercato equo e trasparente.

Queste operazioni sottolineano l’alta priorità data alla lotta contro l’evasione fiscale e alla criminalità organizzata, mirando a proteggere la legalità e a favorire la concorrenza leale, in linea con le direttive dell’Autorità Giudiziaria di Reggio Calabria. La Guardia di Finanza conferma così il proprio ruolo cruciale nel preservare l’integrità economica e finanziaria del Paese.