Non solo Palermo. Riflettori puntati sugli aeroporti in Sicilia. Ecco cifre e appalti

Non è solo l’aeroporto di Palermo quello finito sotto la lente della  magistratura  a seguito dell’arresto in flagranza di reato di Roberto Helg, avvenuto ormai una settimana fa. Helg stava intascando una mazzetta da un pasticciere, Santi Palazzolo, che lui vessava con richieste di denaro (100.000 euro ) per consentire la permanenza del suo negozio all’interno dell’aeroporto Falcone & Borsellino. Helg agiva da vicepresidente della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Punta Raisi. Il pool di magistrati della Procura di Palermo, guidati dal sostituto Dino Petralia, tra cercando di capire se dietro Helg ci sia un vero e proprio sistema di corruzione e di mazzette, mettendo insieme dossier che hanno date e fonti diverse. Ma non è solo la Procura di Palermo a muoversi, sono in allerta anche altre procure, perché in realtà si è capito che ci sono tante partite in corso, sui cieli siciliani, e parecchi soldi che girano e mai come in questa occasione è necessario fare chiarezza.

La SAC, la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso muove oltre sei milioni di passeggeri. Nel 2014 ha fatto registrare un +14,14%. La SAC ha il 65% delle quote del più giovane fra gli aeroporti siciliani, quello di Comiso, che nel 2014 ha registrato 330.000 passeggeri.  La Sac ha investimenti in corso per servizi vari per due milioni di euro, tra i quali il rifacimento dei servizi igienici, come dei parcheggi, e in prospettiva la società sarà quotata in borsa.

A Palermo, invece, l’aeroporto Falcone e Borsellino muove 4,5 milioni di passeggeri l’anno, ed è quello che sta investendo più di tutti in infrastrutture, tanto che ormai da anni chi passa da Palermo trova i lavori in corso più diversi. Nel 2015 conta di avere 52 rotte, tra le quali il fiore all’occhiello è il collegamento diretto con Seul. A Giugno dovrebbero finire i lavori nell’area Arrivi. Palermo, tra l’altro, ha una pista di tre chilometri, che è la più lunga in Italia sotto Roma, e che permette anche il decollo e l’atterraggio dei aerobus più grandi. I lavori  in corso all’aeroporto di Palermo ammontano complessivamente a 140 milioni  di euro.

Trapani nel 2014 ha fatto registrare un milione e mezzo di passeggeri, con dati in leggero calo a causa della rimodulazione dei voli di Ryanair, vettore che a Trapani fa il bello e il cattivo tempo, e al quale presto si affiancherà WizzAir per un collegamento con Bucarest, e lo sviluppo in cinque anni di altre rotte. L’obiettivo è quello dei due milioni di passeggeri. Per WizzAir l’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi, utilizzerà i soldi che sono stati dati dal governo nazionale quale forma di “ristoro” dopo la chiusura, nel 2012, dell’aeroporto a causa delle operazioni militari in Libia.

Non  è la prima volta che la magistratura indaga sugli appalti negli aeroporti siciliani. Nel 1994 un’indagine scoprì che almeno dal  1988, tutti gli appalti per la manutenzione degli aeroporti della Sicilia occidentale erano stati affidati a un giro di imprese controllate da alcuni funzionari degli scali di Palermo-Punta Raisi e Trapani-Birgi. Lavori per oltre 3 miliardi di lire sui quali la procura della Repubblica di Palermo condusse un’ inchiesta durata quasi due anni e che sfociò in  otto ordini di custodia cautelare che colpirono i direttori dei due aeroporti di Palermo e Trapani, nonché diversi imprenditori.