Notai: negli studi occupazione in calo del 9 per cento

PALERMO – È possibile combattere la crisi economica con una migliore gestione e organizzazione degli studi notarili? Quali le opportunità di oggi e le prospettive di domani?  In che modo l’informatizzazione dell’attività notarile sta contribuendo a migliorare la qualità della vita dei cittadini in termini di qualità dei servizi, di tempo risparmiato nella gestione delle pratiche e di affidabilità?

Sono alcuni dei temi dell’incontro che si terrà domani, venerdì 7 giugno a Palazzo Moncada, in via Bandiera 11, nella sede del Consiglio notarile di Palermo. Un’occasione di confronto organizzata da Federnotai Sicilia, l’Associazione sindacale dei notai, in collaborazione con il Consiglio notarile del capoluogo siciliano. Al centro del dibattito uno studio economico-statistico di Federnotai elaborato a fine 2012.

Una radiografia dettagliata del settore degli studi notarili nel nostro Paese con un focus sulla situazione del Sud Italia, Sicilia e Sardegna con dati e cifre tratte anche dalla banca dati pubblica dell’Istat  e dai repertori pubblici comunicati mensilmente agli Archivi distrettuali  dalla Cassa nazionale  del Notariato.

“Il sistema notariato – ha detto il notaio Lauretta Casadei, presidente di Federnotai  – dà lavoro in Italia a 41 mila persone, di cui l’80 per cento donne, con una leggera concentrazione in prevalenza al centro-sud della penisola. I risultati economici negativi registrati dal settore  hanno  comportato una riduzione seppur contenuta dei livelli occupazionali, diminuiti nel 2012 del 9 per cento circa”.

“La fortissima crisi che ha colpito il notariato afferma Renato Caruso, presidente del Consiglio notarile di Palermo costringerà gli studi notarili a pensare e a porre in essere nuove strutture organizzative più snelle e più funzionali,  ma nello stesso tempo farà sviluppare le associazioni tra i notai”.

Parteciperanno tra gli altri i notai Franco Salerno Cardillo, Lorenzo Mottura, Roberto Milano, Lia Russo, Roberta Notaro e l’avvocato Anselmo Barone.