Nuova legge elettorale in Sicilia, per Franco Battiato "può andare bene"

Se gli parli di Andrea Camilleri cambia discorso, se gli chiedi un suo parere sulle ultime riforme e sul Referendum di Ottobre dà risposte fugaci e lasca tutto in sospeso. Franco Battiato in questo momento si gode le sua vacanze a Donnalucata, borgata del comune di Scicli, in provincia di Ragusa e non vuole parlare di altro anche se poi, alla fine, una breve battuta non la nega. Abbiamo incontrato il maestro in occasione di una sua visita presso un centro studi di Scicli dove è arrivato in compagnia dei suoi ospiti, tra le quali spicca il nome di Fleur Jaeggy, scrittrice di caratura internazionale e moglie di Roberto Calasso, uno degli scrittori ed editori più influenti in Italia e del Professore Bruno Ficili, candidato per ben 13 volte al Premio Nobel per la Pace (nella foto con Battiato). Durante la visita Battiato non ha mancato di dispensare battute su cultura, arte e politica, ma ha sempre evitato di affrontare tematiche specifiche anche se stuzzicato. Quando abbiamo chiesto a Battiato cosa ne pensasse della riforma elettorale approvata all’Assemblea regionale siciliana che, di fatto, elimina i ballottaggio e prevede l’elezione a sindaco del candidato che ha raggiunto il 40% dei voti, la sua risposta è stata: «Penso che la nuova riforma elettorale può andare bene», ma quando abbiamo provato a chiedergli maggiori argomentazioni al riguardo, ha declinato l’invito con un sorriso. La stessa cosa ha poi fatto sul Referendum Costituzionale di Ottobre, al maestro abbiamo chiesto la sua posizione in merito, ma anche in questo caso ha evitato la domanda affermando: «In questo momento il mio è un distacco totale», ma anche in questo caso non ha voluto argomentare la sua risposta, gli abbiamo chiesto se ritenesse inutile andare a votare, ma come fatto in occasione della prima domanda, Franco Battiato ha chiuso la conversazione con un sorriso ed è andato via dicendo di avere fretta.

Battiato, come è noto, non è solo un influente cantautore della musica italiana, ma è anche un personaggio di spicco del mondo della cultura e della politica, ricordiamo che nel 2013 fu assessore alla cultura del Governo Crocetta. Quella avventura, come molti ricorderanno, finì in maniera molto turbolenta quando al parlamento europeo il cantautore dichiarò:   «Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È una cosa inaccettabile, sarebbe meglio che aprissero un casino». Quella frase sollevò un polverone politico e mediatico, Crocetta sollevò Battiato dall’incarico di assessore il 27 marzo del 2013. Successivamente, in occasione di una intervista televisiva, Franco Battiato dichiarò che quella frase era stata fraintesa che la sua era stata una frase simbolica per denunciare il sistema di corruzione dilagante in politica.