Opera dei pupi siciliani, si presenta il Piano delle misure di salvaguardia

Un seminario nazionale per presentare il Piano delle misure di salvaguardia dell’Opera dei pupi siciliani e confrontarsi sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale UNESCO.
Un appuntamento da non perdere, non solo per gli addetti ai lavori, quello di domani, martedì 30 novembre, a partire dalle ore 10 in presenza e in streaming sui canali del Museo Pasqualino, organizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari come soggetto referente della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’opera dei pupi.
Sono 13 le compagnie di tutta la Sicilia riunite dalla Rete (riconosciuta dal Ministero della Cultura), depositarie del patrimonio orale e immateriale dell’opera dei pupi.

Opera dei pupi siciliani

L’incontro sarà l’occasione per discutere sugli indirizzi più aggiornati dell’UNESCO su tutela, promozione, valorizzazione e diffusione del patrimonio culturale immateriale, nell’ottica di una adeguata attivazione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale siglata 2003.

Presenzieranno Alberto Samonà (assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana – Regione siciliana), Leoluca Orlando (sindaco di Palermo), Mario Zito (assessore alle Culture del Comune di Palermo), Cettina Martorana (assessore alle Attività economiche del Comune di Palermo), Barbara Mirabella (assessore alla Cultura del Comune di Catania), Vincenzo Caruso (assessore alle Politiche culturali e agli antichi mestieri e tradizioni Popolari del Comune di Messina), Maurizio Carta (prorettore alla Terza missione dell’ Università degli Studi di Palermo), Michele Cometa (direttore del Dipartimento culture e società – Università degli Studi di Palermo), Giovanni Ruffino (presidente del Centro studi gilologici e linguistici siciliani), insieme a Mariassunta Peci (segretariato generale, dirigente Servizio II dell’Ufficio UNESCO, Ministero della Cultura), Leandro Ventura (direttore dell’Istituto centrale per il patrimonio immateriale, Ministero della Cultura), Ferdinando Mirizzi (presidente della Società italiana antropologia culturale – SIAC) e Pietro Clemente (presidente onorario della Società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici – SIMBDEA).


Introdurrà il seminario nazionale il presidente dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari (ONG UNESCO) Rosario Perricone chepresenterà ilPiano delle misure di salvaguardia dell’Opera dei pupi sicilianiparteciperanno la Comunità patrimoniale dell’Opera dei pupi siciliani (già riunita nella Rete), Sergio Bonanzinga (Università di Palermo), Ignazio Buttitta, (Università di Palermo), Alessandro Napoli (Marionettistica Fratelli Napoli di Catania), modera Berardino Palumbo (Università di Messina).

In programma (la versione completa al link https://bit.ly/3Eb9AIt) anche altre due tavole rotondeConvenzione Unesco per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003 e la legge 77/2006, con la partecipazione di Alessandra Broccolini (Sapienza Università di Roma / Presidente SIMBDEA), Ignazio Macchiarella (Università degli Studi di Cagliari), Valentina Lapiccirella Zingari (SIMBDEA, UNESCO Facilitator) e Benedetta Ubertazzi (Università di Milano-Bicocca, UNESCO facilitator), moderata da Gabriella D’Agostino (Università degli Studi di Palermo); e La Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione della comunità degli Elementi ICH UNESCO italiani, con la partecipazione di 10 comunità patrimoniali italiani Unesco, moderatada Massimo Alesii e Stefano Pisani.

In particolare quest’ultima tavola rotonda, che vede protagoniste i rappresentanti di numerose pratiche riconosciute dall’UNESCO, sarà il punto di partenza per parlare della Conferenza permanente degli Elementi ICH UNESCO-Italia, nuovo soggetto di coordinamento che porterà avanti il dialogo tra le comunità di eredità delle pratiche riconosciute ICH UNESCO-Italia.

IL PIANO DELLE MISURE DI SALVAGUARDIA DELL’OPERA DEI PUPI SICILIANI

Primo in Italia, il Piano delle Misure di salvaguardia dell’Opera dei pupi siciliani è stato redatto nel 2020 nell’ambito di un progetto promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo come soggetto referente della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi: #OPERADEIPUPI.IT#”, con il finanziamento del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, Legge 20 febbraio 2006, n. 77 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto tutela dell’UNESCO” e con il supporto dell’Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del MiBACT.

Si inserisce in un più ampio quadro programmatico di salvaguardia, tutela, conservazione, promozione e valorizzazione delle pratiche culturali riconosciute del Teatro dell’Opera dei pupi siciliani, messo in atto a partire dagli anni Sessanta dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari. Istituita negli anni della crisi dell’Opera dei pupi, l’Associazione ha avviato un progetto di tutela fortemente partecipato collaborando nel tempo con l’intera comunità patrimoniale.

Il Piano individua le priorità di intervento identificando le strategie e le modalità di salvaguardia, che comprendono l’identificazione partecipativa, la ricerca e documentazione, la trasmissione attraverso l’educazione formale e non formale, la protezione giuridica, la valorizzazione e promozione di questa specifica pratica culturale.

Il Piano contribuisce a rinnovare e consolidare la consapevolezza della distinzione e integrazione dei due livelli che convivono nell’Opera dei pupi contemporanea: quello delle pratiche performative come espressione del patrimonio culturale immateriale e quello della creatività artistica dell’espressione teatrale.

L’obiettivo generale è quello di favorire un progetto di governance partecipata multilivello (locale, nazionale e internazionale), coerente con le direttive operative della Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003, con il coinvolgimento dei diversi soggetti coinvolti, dalle istituzioni pubbliche e private operanti in diversi settori (culturale, economico, turistico, formativo) agli organismi impegnati in ambito educativo, alla cittadinanza attiva, con particolare attenzione alle nuove generazioni e ai turisti, per dare il necessario supporto ai detentori e praticanti dell’Opera dei pupi siciliani.

Il Piano analizza dettagliatamente la situazione passata e presente dell’Elemento culturale “Opera dei pupi siciliani” e propone alcune linee guida per garantirne un futuro certo.