Opere nelle aree industriali: entro due mesi i bandi. A disposizione 120 milioni

PALERMO – Una dote di 120 milioni di euro per migliorare le infrastrutture delle ex aree industriali della Sicilia oggi gestite dall’Irsap (l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive): 45 le opere previste. Interventi a tappeto in tutta la regione previsti dai provvedimenti firmati dall’assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri che hanno anche ottenuto nei giorni scorsi il via libera da parte della Corte dei conti. Per il via libera alla realizzazione delle opere, invece, bisognerà aspettare la pubblicazione dei bandi di gara che avverrà, secondo ipotesi dell’assessorato, entro due mesi. Tra le opere da realizzare, reti fognarie e idriche, asili nido, scuole materne, interventi di riqualificazione ambientale, completamenti di aree fieristiche, impianti di videosorveglianza, centri integrati di servizi. Vengono utilizzati fondi del Po Fesr che rischiavano di essere persi se non fosse stato approvato per tempo  il piano triennale delle opere pubbliche dell’Irsap. «Oggi si può dire conclusa con successo la corsa ai finanziamenti cominciata al momento del commissariamento dell’Irsap a fine 2012 – commenta l’assessore Vancheri -. In questi mesi, sotto traccia e senza clamori, abbiamo lavorato fianco a fianco con l’Irsap, con il suo commissario e con i dirigenti delle ex Asi. Un lavoro di squadra che ci ha permesso di ottenere, dopo una serie di passaggi complicati, la copertura finanziaria di tutti i progetti presentati negli ultimi anni e che fanno parte del piano triennale dell’Irsap». Ma c’è una grande novità in questo provvedimento dell’assessore: l’obbligo di utilizzare la ceramica siciliana negli interventi di rivestimento e arredo urbano. «Abbiamo voluto integrare la ceramica siciliana – spiega – come elemento di riqualificazione e decoro dentro le aree industriali storicamente viste come luoghi di degrado, un fattore che spesso contribuisce anche alla perdita di interesse da parte degli investitori».