Orienta Giovani a Catania: la formazione è la strada maestra per continuare a fare impresa

Antonio Perdichizzi, presidente giovani imprenditori di Confindustria Catania
Antonio Perdichizzi, presidente giovani imprenditori di Confindustria Catania

Se soltanto alcuni anni fa qualcuno avesse prospettato la possibilità di far diventare Catania protagonista del percorso della formazione e dell’orientamento che persegue con impegno Confindustria, probabilmente in pochi ci avrebbero creduto. Oggi possiamo dire che un importante traguardo è stato raggiunto.

Non soltanto per una questione puramente formale. La tre giorni che farà del capoluogo etneo il teatro dell’incontro nazionale di Confindustria, con la XX edizione di Orienta Giovani che giovedì 14 porterà alle Ciminiere di Catania oltre mille studenti che incontreranno gli imprenditori in un evento interamente dedicato ai temi dell’education e dell’orientamento, rappresenta per noi Giovani Imprenditori di Confindustria Catania il riconoscimento di un’attività intensa, con la consapevolezza che il percorso avviato è quello corretto.

Corretto per permettere a un territorio di superare le difficoltà impellenti, frutto della congiuntura, e culturali per un rilancio strutturale del modo di pensare e intendere il fare impresa.

La soddisfazione per quanto sta accadendo a Catania è maggiore perché in questi 15 anni di attività abbiamo sperimentato sulla nostra pelle anche le sconfitte, avendo l’umiltà di saper cambiare rotta per capire e farci capire. Prima di tutto dall’istruzione, che deve ritornare ad avere un ruolo determinante nella costruzione e ricostruzione dei cittadini.

Un’attività che, da giovani imprenditori, non abbiamo portato avanti da dietro le scrivanie ma lavorando sul campo, andando a coinvolgere direttamente loro, i giovani, le Scuole, le Università, perseguendo una tanto semplice quanto essenziale equazione: Giovani+Territorio=Sviluppo. Perché il primo passo per andare oltre l’ostacolo è rendersi conto che solo con la cooperazione si può andare avanti.

Abbiamo riconosciuto i nostri limiti, come classe imprenditoriale, ma non ci siamo arresi e abbiamo creato un ponte con il mondo della formazione per aiutarci a vicenda, tra persone di buona volontà, al di là dei protocolli e delle dichiarazioni d’intenti. Le attività e gli eventi che abbiamo realizzato, da “L’Impresa dei tuoi sogni” a “Startup Academy” fino alla creazione dello sportello “Imprendi Catania”, sono tutti stati focalizzati su questo: coinvolgere i giovani, fargli conoscere cosa vuol dire cultura d’impresa, aprire loro le porte delle aziende, far capire che per uscire dalle difficoltà bisogna rimboccarsi le maniche e dare loro speranza e sostegno. Tutto grazie al fondamentale contributo degli insegnanti, attori essenziali per identificare e modulare le nostre idee di futuro.

La prima delle tre giornate a Catania, mercoledì 13, sarà dedicata proprio a loro, con Orienta Insegnanti, il forum dedicato ai dirigenti scolastici e ai docenti per fare il punto, noi con loro, su quali sono le esigenze e il nuovo approccio nel fare didattica.

L’attenzione poi sarà tutta rivolta ai giovani studenti. Giovedì, a Orienta Giovani, parteciperanno cinquanta scuole secondarie di secondo grado siciliane, con il nostro presidente Giorgio Squinzi e il vice presidente per l’Education Ivan Lo Bello. Il giorno successivo, venerdì, con il presidente della Piccola Industria Enzo Boccia si terrà il “PMI Day” per aprire agli studenti, in questo caso delle scuole secondarie di primo grado, le porte delle aziende e raccontare da vicino la realtà delle imprese.

Una tre giorni che diventa un traguardo importante ma anche il primo atto di una nuova sfida. In questi anni i Giovani Imprenditori di Confindustria Catania hanno sperimentato un nuovo approccio nei confronti della società, incontrando la scuola quale primo, fondamentale strumento per costruire il futuro. Adesso c’è in ciascuno di noi la consapevolezza di dover fare un ulteriore passo in avanti, deciso. Dobbiamo fare diventare prassi quello che, con grande soddisfazione, ha funzionato in questi anni. Dobbiamo consolidare quel rapporto virtuoso che si è instaurato con gli attori principali del mondo dell’istruzione per dare ai giovani prima di tutto gli strumenti, culturali e pratici, per poter emergere e diventare artefici del proprio destino e della propria terra. Ma dobbiamo ancora di più sforzarci per realizzare quel cambiamento culturale che deve coinvolgere tutti.

Ogni volta che le ali di un giovane brillante, con un’idea innovativa d’impresa, vengono tarpate dai pregiudizi della società, in quanto giovane o perché non ha alle spalle una storia imprenditoriale, è una sconfitta. Prima di tutto per il territorio, rimasto per troppi anni bloccato su posizioni esageratamente conservatrici e autolesioniste. Fino a quando i nostri giovani migliori dovranno andare all’estero per realizzare i propri sogni, fino a quando non saremo in grado di far nascere anche nel nostro Paese, che per capacità e innovazione non è secondo a nessuno, gli Zuckenberg o i Jobs, non ci saranno molti spiragli di sviluppo.

E questo non vuol dire essere autoreferenziali o sminuire le esperienze all’estero, anzi. I nostri giovani devono uscire dall’Italia, conoscere il mondo, le best practices che hanno fatto la fortuna degli altri Paesi. Devono conoscere, apprendere, declinare le esperienze per poterle poi portare in Italia, dove devono trovare un sostrato fertile e accogliente.

In questo processo noi, come Giovani Imprenditori, ci siamo presi la responsabilità, assieme al mondo dell’istruzione. Ma è anche lo Stato deve fare la sua parte.

Noi Giovani Imprenditori, per forma mentis ed esperienza acquisita negli anni, abbiamo capito che il cambiamento deve partire da noi. Che dobbiamo essere noi, con le nostre difficoltà e contraddizioni ma anche con l’enorme voglia di fare, a rendere chiara per tutti la via da seguire. E la tre giorni catanese è un importantissimo traguardo raggiunto.

Partendo, non mi stancherò di ripeterlo, da un sempre più stretto rapporto con gli attori dell’education, settore che ho conosciuto personalmente in tanti anni e che ho fatto diventare anche parte integrante della mia vita da imprenditore. Investiamo sui Giovani, valorizziamo il Territorio, creiamo lo Sviluppo.

* L’autore è il presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Catania