Pagliaro (Cgil): “Coniugare emergenza, risanamento e sviluppo”

michele pagliaroCgil, Cisl e Uil hanno avviato una serie di manifestazioni unitarie che culmineranno in una grande iniziativa a Roma il 22 giugno. Intanto in Sicilia sono iniziati i primi cortei e i sindacati sono scesi già in piazza per chiedere al governo nazionale e a quello regionale soltanto una cosa: occuparsi della crisi. «È questo il nostro obiettivo – spiega Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia – chiedere a Letta e a Crocetta di mettere al centro il tema della crisi e soprattutto del lavoro».

Segretario, com’è la situazione in Sicilia?

«Drammatica. Le famiglie sono sempre più povere, una su due non può nemmeno affrontare le spese generali».

Che bisogna fare?

«Occorre coniugare l’attenzione al risanamento con quella all’emergenza».

Cioè?

«La politica deve affrontare la crisi in maniera strategica e non soltanto quando si presentano le problematiche. Ad esempio né a livello nazionale, né a livello regionale conosciamo quali sono le politiche strategiche su turismo, agricoltura e commercio. Occorre mettere in moto lo sviluppo».

Ma concretamente cosa bisogna fare?

«Una delle prime cose è sburocratizzare. Ad esempio, in Sicilia abbiamo abolito le province, ma non c’è ancora una legge di riordino per capire cosa faranno i consorzi dei comuni che le sostituiranno».

Avete affrontato questi argomenti con il governo regionale?

«Abbiamo chiesto un confronto, che ancora non c’è stato. Certo col governo Crocetta i punti di contatto sono parecchi, ma occorre aprire un confronto generale per creare una strategia che metta insieme emergenza, risanamento e sviluppo. Sapendo che ognuno deve e può fare la propria parte. Inoltre, vanno usati meglio i fondi europei: la prima programmazione non ha prodotto nulla, la seconda rischia di perdersi per finanziare la spesa corrente».

Mentre a livello nazionale cosa va fatto?

«Penso a una rivisitazione della riforma Fornero. Poi occorre lavorare per uscire dalla politica di sudditanza all’Europa dell’austerità».

Salvo Butera