Palermo, alla Vucciria crolla anche la speranza

Per decenni é stato il marchio di Palermo. Le carni sanguinolente e le verdure che traboccavano da botteghe e banchi, come dalla celebre tela di Guttuso, hanno raccontato sapori, odori e voci della Vucciria e quindi anche l’anima della città. Così il crollo di una palazzina, mercoledì sera, in piazza Garraffello, uno dei luoghi della movida del centro storico, ora sotto sequestro e murata per il timore di nuovi crolli, rappresenta una doppia ferita. Salvare la Vucciria é diventata la parola d’ordine di numerose associazioni e centri sociali che per questo pomeriggio e lunedì hanno organizzato assemblee allo scopo di chiedere un nuovo impegno per rilanciare il centro storico.
Peraltro, il crollo ha distrutto l’installazione dell’artista austriaco Uwe Jantsch «Banca nazion», sistemata sopra Palazzo Mazzarino, realizzata sette anni fa, alla vigilia della crisi del sistema finanziario, a testimoniare che la richezza dei popoli é nella loro identità e nella loro storia. Da allora lavora a Palermo e oggi manifesta il suo disagio: «Ho costruito una banca per tutti alla Vucciria, qua abbiamo la nostra banca, qua siamo a casa. Ora é stata distrutta».
Allo stesso modo cede la fiducia circa il recupero dell’immenso centro storico della città, che pure é stato uno dei cardini delle sindacature di Leoluca Orlando. Denuncia Legambiente: «La scelta del Comune di Palermo di non riconoscere più lo stato d’eccezione per il centro storico, stato che aveva motivato negli anni precedenti una specifica delega assessoriale e la costituzione di un ufficio speciale, preoccupa. Rimane infatti ancora da recuperare molta parte dell’edilizia minore che si trova in condizioni di degrado tanto elevate da risultare estremamente pericolosa».