Palermo Calcio, l'anziano Zamparini lancia progetto di azionariato popolare

PALERMO. “Servono 20-30mila tifosi che mettano 50 euro al mese per venti mesi e facciamo un azionariato popolare con un presidente siciliano e io anziano che do una mano. Un tempo c’erano 20-30mila abbonati allo stadio. Non è un grande sacrificio, basta rinunciare a una cena al mese”. E’ quasi un appello quello che il presidente del Palermo Calcio Maurizio Zamparini lancia ai tifosi e alla città nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi a Mediagol.it. Un appello per far sì che il Palermo resti saldamente vincolato alla città e che vi possa essere un controllo da parte dei tifosi anche in presenza di una nuova proprietà. Che siano i cinesi o italoamericani per Zamparini poco importa. Ma, sembra di capire, bisogna far presto perché le trattative per cedere la società vanno avanti speditamente: “Con la cordata cinese siamo molto, molto avanti – dice Zamparini – saranno qui ai primi di ottobre per visionare stadio e centro sportivo, ci vedremo anche a Milano. Siamo molto avanti. C’è un finanziamento da 200 milioni per stadio, centro sportivo e finanziare il Palermo. Loro sono un gruppo fortissimo, c’è lo stato cinese lì. Io con loro non vorrei fare il presidente, loro mi hanno detto di fare il loro consulente, conosco benissimo il calcio e farei il consulente, ma faranno loro un presidente”.

Qual è dunque il progetto? “Ci sono 30mila palermitani che mettono mille euro, 50 al mese per venti mesi, che in totale fanno 30 milioni e non li danno a me ma li mettono dentro la società. Gli do il 30-35% e fanno loro il presidente – ha detto a Mediagol – Naturalmente io ho la maggioranza quindi voglio che sia un presidente al di sopra di ogni riga e una persona valida. Se ci sono questi 30mila tifosi disposti si comprano una percentuale del Palermo e mettono questi soldi dentro il club. Io mi augurerei nel frattempo di fare l’azionariato popolare, così da dare a loro il 30-35% e il resto ai cinesi. Anche con Cascio potrei fare il consulente, per consigli e cose simili. L’oganizzazione del Palermo già oggi è perfetta e vado in Sicilia solo una volta al mese, anche perché i mezzi tecnologici lo consentono per la parte amministrativa anche da casa. Sia i cinesi che gli altri sarebbero felici di avere a disposizione la mia esperienza, ma senza cariche. Io ho 75 anni, alla mia età la pelle diventa sottile sottile, capitemi. L’azionariato popolare mi farebbe felice, sarebbe eccezionale. Servono 20-30mila tifosi che mettano 50 euro al mese per venti mesi e facciamo un azionariato popolare con un presidente siciliano e io anziano che do una mano. Un tempo c’erano 20-30mila abbonati allo stadio. Non è un grande sacrificio, basta rinunciare a una cena al mese”.

E intanto si registra un’accelerazione anche sul fronte americano: “E’ arrivata un’offerta dal gruppo americano – ha detto a Mediagol -. Noi abbiamo incaricato la nostra banca di riferimento, insieme al dottor Micciché, di fare una due diligence noi prima di fare qualcosa. Per capire chi sono, quali sono le disponibilità finanziarie e le banche d’appoggio. Sto parlando del gruppo di Cascio che ha mandato una lettera di intenti che parla anche di cifre e modalità. Noi però prima di sederci al tavolo vogliamo fare delle verifiche. Loro parlano già di novembre. Abbiamo incaricato la nostra banca di fare questi accertamenti. Il problema non è solo che comprino le mie azioni, ma devono anche essere in grado di investire nel Palermo per fare il Palermo più forte, altrimenti che lo vendo a fare”.