Palermo – Catania, l'Anas: "Investiremo 842 milioni in cinque anni

Palermo – Catania, l’Anas: “Investiremo 842 milioni in cinque anni anche per prevenire gli stati di criticità’ che negli anni scorsi si sono generati”. E’ quanto ha affermato il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, nel suo intervento al convegno “Una rivoluzione tecnologica per la manutenzione delle strade”. Di questi 842 milioni, 380 saranno per la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti, 288 per barriere e pavimentazione, 134 per l’adeguamento delle galleria e 40 per l’infomobilita’.

2015100601711704248“Abbiamo superato la logica del rappezzo deciso anno per anno sulla base dei fondi disponibili – ha spiegato il Presidente Armani -. In passato, infatti, Anas e’ intervenuta con singoli interventi per far fronte alle situazioni piu’ critiche. Invece nel nuovo piano quinquennale 2015-2019 Anas ha inserito un programma straordinario di potenziamento e riqualificazione dell’intero itinerario, che prevede nuove pavimentazioni e barriere, il risanamento di tutti i viadotti e nuove dotazioni tecnologiche per le gallerie e per l’intero tracciato, per un investimento complessivo di 842 milioni di euro, con una spesa annua dieci volte più’ consistente rispetto al periodo precedente (2007-2014), nel quale erano stati investiti 131 milioni di euro”. L’Autostrada A19 “Palermo-Catania”, della lunghezza complessiva di 192,8 km, spiega una nota, e’ stata realizzata tra gli anni 1965/75. Nel 1970 e’ stato aperto al traffico il tratto Palermo-Buonfornello e nel 1975 il tratto Buonfornello-Catania. “L’A19 serve l’entroterra siciliano e rappresenta un collegamento diretto tra le città’ di Palermo, Catania, Caltanissetta ed Enna. L’arteria autostradale risente dei 40 anni di esercizio e dei mutati volumi di traffico e necessita di interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento alle normative vigenti. Il piano Anas, frutto di uno studio approfondito sullo stato dell’infrastruttura, si legge ancora, “prevede 84 interventi su ponti, viadotti, gallerie e svincoli che, una volta realizzati, consentiranno un generale miglioramento degli standard di servizio ed un notevole innalzamento del livello di sicurezza della circolazione. L’Autostrada A19 conta ben 219 opere, tra ponti e viadotti, per uno sviluppo complessivo di circa 59 km, pari al 31% dell’intero tracciato, 28 gallerie di lunghezza complessiva di circa 8 km, pari al 12% del tracciato e 19 svincoli”. “Il programma di manutenzione – chiarisce la nota – prevede per tutte le gallerie l’adeguamento degli impianti tecnologici, tra cui: i sistemi di illuminazione, che saranno trasformati con nuovi impianti a LED, i sistemi di ventilazione, di segnaletica e comunicazione dati e radio. Saranno anche ammodernati gli impianti di illuminazione di tutti gli svincoli e quelli presenti lungo l’asse da Palermo fino allo svincolo di Bagheria. Previsti anche interventi di totale rifacimento della pavimentazione stradale per l’intero tracciato, il rifacimento della segnaletica orizzontale, la sostituzione e l’adeguamento delle barriere stradali, laterali e spartitraffico. Interventi che consentiranno l’innalzamento degli standard di sicurezza e comfort della circolazione stradale”.

“Sempre al fine di innalzare gli standard di sicurezza, e’ previsto il risanamento strutturale di tutti i ponti ed i viadotti, in entrambe le carreggiate. Saranno eseguiti lavori di ripristino delle travi in calcestruzzo armato precompresso, compresa la sostituzione degli appoggi, il risanamento corticale del calcestruzzo ammalorato di spalle, pile, pulvini, travi, traversi e cordoli; il risanamento delle solette, il rifacimento dei giunti, l’installazione di pluviali, il rifacimento dell’impermeabilizzazione e della pavimentazione. Sara’ prevista anche l’installazione di una nuova cartellonistica in corrispondenza degli svincoli dell’A19 per gli itinerari turistici e culturali.

Tra gli interventi piu’ rilevanti vi sono i lavori di ripristino del transito veicolare tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli, attualmente interrotto in entrambe le direzioni a causa di un esteso movimento franoso che, abbattendosi su alcuni piloni del viadotto Himera lo scorso 10 aprile, ne ha determinato il cedimento”. Lo scorso 7 agosto Anas, quale soggetto attuatore del Commissario delegato dalla Protezione Civile, avvocato Marco Guardabassi, ha avviato i lavori di realizzazione della bretella provvisoria per superare l’interruzione del Viadotto. I lavori complessivi, del valore di circa 9,4 milioni di euro, sono suddivisi in tre interventi: “l’adeguamento della viabilita’ esistente (tra cui la strada provinciale 24 dallo svincolo di Scillato fino al viadotto lungo un percorso di circa 1800 metri) e la costruzione di una nuova rampa di accesso all’autostrada, che si concluderanno nel prossimo mese di novembre, e successivamente la demolizione delle sei campate della carreggiata in direzione Catania del Viadotto Imera, danneggiate dalla frana. Il quarto intervento, del valore di 12,7 milioni di euro, attualmente in fase di progettazione, riguarda la costruzione di un nuovo viadotto in acciaio a tre campate di grande luce, con uno sviluppo complessivo di 270m. La campata centrale, di estensione 130 m, consentira’ di scavalcare tutta la parte centrale del corpo di frana, mentre le due pile e le relative fondazioni, posizionate ai margini della stessa, saranno dimensionate per resistere al complesso quadro geomorfologico esistente sui versanti”. “Una vera rivoluzione, infine, e’ prevista sul fronte dell’infrastrutturazione tecnologica della strada. Con un investimento di oltre 40 milioni di euro saranno implementati sistemi tecnologici ad alto contenuto innovativo per la gestione del traffico veicolare e per l’informazione agli utenti. Tra questi: il sistema di monitoraggio del traffico attraverso l’utilizzo della videosorveglianza (telecamere), il controllo della velocita’ media ed istantanea attraverso il sistema “Vergilius”, l’installazione di Pannelli a Messaggio variabile sia in itinere sia presso gli svincoli con la viabilita’ ordinaria, un sistema di monitoraggio delle condizioni meteorologiche mediante centraline appositamente configurate per la gestione della sicurezza stradale e per l’informazione all’utenza, il monitoraggio da remoto dello stato delle opere d’arte e dell’assetto idrogeologico e infine la diffusione della connessione a banda larga (fibra ottica e Wi-Fi) per la trasmissione delle informazioni d’esercizio e di traffico all’utenza con maggiore velocita’ e precisione”.