Palermo, Di Dio: "I cantieri stanno affossando le imprese"

Palermo. “La devastante notizia della chiusura di via Emerico Amari giusto a ridosso delle festività natalizie, insieme con la programmata chiusura di piazza Castelnuovo, non può passare in secondo piano – dice Patrizia Di Dio, Presidente di Confcommercio Palermo -. Siamo consapevoli del fatto che si tratti di cantieri per la realizzazione di opere di pubblica utilità. Cantieri, senz’altro necessari e di certo , quando sarà!, portatori di innovazione e modernità, ma che hanno però, inibito l’accesso agli esercizi commerciali e artigianali ricadenti nelle aree interessate, contribuendo così a determinare nuove isole di povertà”.
“Già dal momento dell’insediamento lo scorso luglio, io e la mia Giunta ci siamo posti il problema – aggiunge la Di Dio -, tant’è che abbiamo chiesto al Sindaco e alla Giunta comunale di Palermo, fin dal nostro primo incontro in luglio, di intervenire con una fiscalità di “vantaggio” in queste aree”.
L’art.1 comma 86 della Legge 549/1995, infatti, consente alle amministrazioni comunali di deliberare in favore di esercizi commerciali ed artigianali situati in zone precluse anche parzialmente al traffico per la realizzazione di opere pubbliche, la riduzione di tariffe di tributi comunali e “in virtù di ciò – aggiunge la Di Dio – abbiamo chiesto una riduzione delle tariffe IMU,TARI, TASI in misura crescente in base alla durata dei lavori e quindi dei disagi e del crollo di fatturato.
“Siamo accanto agli imprenditori colpiti inevitabilmente da questi lavori – aggiunge la Di Dio -, ci rendiamo conto che i commercianti e gli artigiani che operano in queste aree in cui insistono i cantieri, in molti casi hanno già gettato la spugna chiudendo i battenti e chi ha deciso di resistere è stremato da una situazione oggettivamente penalizzante sotto il profilo economico. E le previsioni non sono certo rosee” .
“Ci aspettiamo che il Comune venga incontro alle legittime esigenze del commercio e salvaguardi il diritto di impresa – sostiene la Di Dio – perché non è comprensibile l’accettazione silente di una tempistica di esecuzione lavori così come imposta dalla società che li esegue. Riteniamo ormai indispensabile diffondere un puntuale calendario di lavori, prevedere un numero di varchi più ampio ed una tempistica dei lavori molto più stringente ma che lasci fuori il periodo delle festività natalizie, magari chiedendo all’impresa esecutrice l’istituzione di cantieri aperti H24 , 7 giorni su 7. Abbiamo visto con EXPO a Milano quanto è stato fatto gli ultimi mesi prima dell’apertura. L’emergenza a volte fa fare miracoli. E questa è certamente una situazione di emergenza” .