Palermo, fucina di talenti: rosanero “padroni” della B

È andato in soffitta un campionato di Serie B molto tirato, sia a livello di promozioni che retrocessioni. Quello in cui non manca mai la cadetteria oltre alla suspence legata agli esiti della sua stagione, è il saper sfornare talenti a ripetizione in grado anche di prendersi da subito palcoscenici importanti del massimo campionato. In un periodo storico di difficoltà economiche anche per i top club italiani, ecco che i vivai interni e la Serie B stessa sono diventati la principale risorsa della Serie A di chi cerca di essere competitivo e aumentare la qualità della propria rosa senza andare incontro a delle spese folli.

La Serie B degli ultimi anni, come raramente in passato, ha saputo trasformarsi in un’isola del tesoro di alcune delle squadre più importanti della Serie A. Se il caso Verratti 7 anni fa fu clamoroso, con l’abruzzese che passò dal Pescara alla Champions col Psg senza nemmeno passare dalla A, ecco che stava per verificarsene uno simile quest’anno: stesso ruolo, Tonali del Brescia, a cui però Cellino tiene particolarmente resistendo ad ogni tipo di richiesta.

Tra le squadre che maggiormente si sono messe in mostra in questi anni di Serie B, pochi per sua bravura, è ovviamente il Palermo. Sino all’ultima stagione in cadetteria il club rosanero è stato capace di far emergere talenti fra i più interessanti del panorama nazionale, anche nati nello stesso capoluogo siciliano. È il caso ultimo di Lo Faso e La Gumina, due prospetti straordinari e ancora molto giovani del calcio italiano e che con fortune alterne hanno saputo guadagnarsi il palcoscenico della A.

In particolar modo l’attaccante dell’Empoli ha fatto benissimo coi toscani, prima di un pesante infortunio che lo ha tenuto fuori sino a fine stagione, incidendo e non poco sulla retrocessione dei toscani. Oltre loro due, con un Lo Faso dal prestito poco soddisfacente alla Fiorentina e coinvolto dall’annata poco felice dei viola, sono numerosi i talenti che sono sbocciati al Barbera riuscendo poi a diventare gradi con la stessa maglia del Palermo o presso altri lidi.

La squadra che nel nuovo millennio per oltre una decade ha incantato l’Italia, prendendosi l’Europa e sfiorando la Champions: sognando il titolo d’inverno nel 2006 contro l’Inter e vedendo dei suoi giocatori diventare a Berlino Campioni del Mondo. Anche negli anni più avversi e del ritorno al purgatorio della B il Palermo ha saputo sfornare giovani interessanti in grado di ricostruire quello che si era perso nell’anno precedente, tramite la cessione di qualche big e costruendone in casa degli altri, o reperendoli sul mercato prima ancora che la luce dei riflettori fosse fortemente puntata su di loro.

Adesso, per l’ennesima rinascita, serve fare di necessità virtù, ancora una volta.