Palermo, incubatore di imprese all’interno dell’Istituto tecnico industriale V. Emanuele

“Una grande alleanza tra scuola e impresa, per educare i giovani a scommettere su se stessi. Creare una cultura imprenditoriale per le nuove generazioni, senza più vivere nel mito del posto fisso ma piuttosto secondo lo spirito auto-imprenditorialità”. E’ l’appello lanciato dal sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, senatrice Simona Vicari, partecipando a Palermo al convegno “Barcamper – Startup Revolutionary Road 2014” nell’Istituto Tecnico Industriale V.Emanuele III.
“Ormai il rilancio dell’impresa si gioca sul fronte dell’innovazione – continua il sottosegretario – e le start up sono la risposta più efficace alla crisi della nostra imprenditoria. Attraverso il mix di imprenditorialità ed innovazione si possono creare le condizioni per il rilancio e la ripresa della nostra economia. E lo confermano anche i dati, se si pensa che a febbraio del 2014 nella sezione speciale del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio sono state registrate 1.719 startup innovative”.

“Il progetto lanciato dall’Itis di Palermo è importante – spiega la senatrice Vicari – perché per la prima volta un incubatore, LATI, viene localizzato all’interno di un istituto tecnico industriale di Palermo, consentendo di far nascere una vera impresa dentro una vera scuola. Un’occasione educativa che può diventare opportunità di sviluppo, alla quale la Sicilia deve guardare con attenzione visto che sono ben 54 le start up regionali, il 3,1 per cento rispetto al dato nazionale, e solo 22 a  Palermo”.
“Non basta però l’impegno culturale c’è bisogno anche di un intervento dello Stato. Negli ultimi anni sono stati fatti passi importanti per incentivare le start up, ma c’è ancora da fare, soprattutto guardando alle esperienze tedesche e francesi. Dobbiamo avere il coraggio di puntare su politiche pubbliche, che rendano il sistema fiscale realmente competitivo con agevolazioni specifiche per favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo. L’approccio didattico e culturale è importante, ma lo Stato non può pensare di tirarsi fuori da questa sfida. Anzi deve dimostrare con i fatti di volerla vincere”, conclude il sottosegretario Vicari.